Chiedono un alloggio di fortuna per i propri figli. Un tetto dove poter vivere in maniera dignitosa. Un accorato appello ai servizi sociali del Comune e all’Istituto autonomo case popolari affinché l’ordinanza di sfratto venga rinviata. Il 19 febbraio la famiglia Incardona dovrà lasciare l’immobile dello Iacp di via del Mare, al civico 41, a Marina di Ragusa, che era stato occupato abusivamente lo scorso mese di ottobre. Un’ordinanza di sfratto esecutiva dopo alcuni vani tentativi di conciliazione. “Siamo delle persone oneste – spiega la signora Maria Incardona -, non abbiamo mai fatto male a nessuno. Chiedamo semplicemente un alloggio, seppur precario, per i nostri tre figli. Le condizioni economiche non ci consentono di sostenere le spese di un affitto. Mio marito da alcuni mesi non lavora più e viviamo davvero alla giornata. L’assegnatario di questo alloggio è una persona che non vive, di certo, condizioni di disagio tali da avere un alloggio popolare – ha dichiarato ancora la signora Incardona -. Sembra strano che una dipendente del Comune abbia diritto ad una casa popolare”. Una gara di solidarietà a Marina di Ragusa per aiutare la famiglia Incardona. “Siamo stati aiutati da tanti amici e conoscenti e dalla Caritas diocesana che ci paga la spesa per mangiare – aggiunge Incardona -. Il frigo e la lavatrice sono stati acquistati grazie ad una donazione. A questi amici va rivolto il nostro più sincero ringrazianento”. Il direttore dell’Istituto autonomo case popolari parla di una situazione complessa. “Questo sfratto non può essere rinviato in alcun modo – spiega il direttore dello Iacp, Giovanni Scuderetti -. L’immobile occupato abusivamente dalla famiglia Incardona è stata assegnato ad un’altra famiglia che ha presentato una formale denuncia nei nostri uffici. Per alcune settimane l’appartamento è stato chiuso in attesa dei lavori di ripristino necessari da parte dell’ufficio tecnico. Successivamente ci siamo accorti che la casa era stata occupata in maniera illegittima – dice ancora il direttore dello Iacp – e tutti i tentativi di conciliazione non hanno sortito gli effetti sperati. Siamo di fronte, putroppo, a casi di illegalità che l’istituto non può e non deve tollerare. Si guarda solamente l’abusivo e non le aspettative degli assegnatari. I decreti di sfratto attuati, dall’inizio dell’anno, sono tre in provincia”, conclude Scuderetti.
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