Non c’era la tenda dei sussidiati, ma la presenza è stata così massiccia da bloccare l’attività di Palazzo dell’Aquila. Adesione quasi totale, si parla di oltre l’80%, dei dipendenti comunali all’azione di protesta proclamata da Cgil, Cisl, Uil e Ugl per chiedere il pagamento del salario accessorio. “Dai conti che abbiamo fatto – spiega Aldo Mattisi, segretario dell funzione pubblica Cgil – si parla di una cifra che si aggira intorno ai tre milioni di euro. In pratica non vengono corrisposte queste somme ai dipendenti addirittura dagli ultimi mesi del 2010”. Venerdì i dipendenti sono scesi in piazza ed hanno manifestato davanti al Comune con un affollato sit-in. “Siamo fortemente preoccupati – spiega una dipendente -. Ognuno di noi deve ricevere somme importati. Ma quello che ci preoccupa di più è capire il futuro, vogliamo sapere se ci finirà come in altre città che attendono gli stipendi da mesi. Per le somme arretrate, che ovviamente variano dal tipo di mansione, si può anche aspettare, anche se in momenti di crisi, quei soldi, farebbero comodo in famiglia, ma è il futuro che ci preoccupa”. Su questo fronte, il commissario Rizza ha spiegato, alcuni mesi fa, che non ci saranno problemi. Ma questa rassicurazione non è sufficiente a fugare i legittimi timori. “Per il mese di febbraio – spiega Mattisi – problemi non ce ne saranno, a quanto abbiamo appreso. Ma per il futuro vogliamo che ci sia maggiore chiarezza. Ovviamente il bilancio noi non lo conosciamo, ma ci stiamo rendendo conto che c’è una situazione non facile. Non vogliamo in alcun modo fare allarmismi né pretendiamo che le somme vengano date tutte in una volta e subito. Stiamo però cercando, insieme agli altri sindacati, di trovare una strada comune con l’amministrazione. Perchè c’è il rischio che i dipendenti procedano con i decreti ingiuntivi, e in quel caso si aggraverebbero i costi per il Comune”. Insieme alla delegazione trattante, presieduta dal segretario generale dell’Ente, è emersa una disponibilità a pagare, per il futuro, il salario accessorio il mese successivo a quando è stato maturato. Per il pregresso le strade sono da studiare. Si parla di pagare metà premio di produttività del 2011, pari a circa 25.000 euro, entro febbraio. L’altra parte non si sa quando, ma con fondi che entreranno dai trasferimenti di Regione e Stato e con le tasse dei cittadini. La prossima settimana si terrà un nuovo incontro, ma la situazione appare assai difficile e i dipendenti non sembrano disposti a mollare.
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