Erano cinque le nomine, ed una ci toccava da vicino perchè si trattava di conferire l’incarco di commissario per la Camera di Commercio al nostro onorevole Sebastiano Gurrieri. Poi c’era il Cas, e il Parco dell’Etna. I grillini, però, si son messi di traverso in commissione e tutto è saltato. La motivazione ufficiale è la paura dei parlamentari di trovarsi in una situazione di danno erariale, ma il mantenimento di un equilibrio politico tra governo e Movimento 5 stelle è motivo altrettanto valido anche se non confessato. A Legambiente la marcia indietro è piaciuta. L’associazione ambientalista riguardo la nomina al Parco dell’Etna scrive che la posizione dei grillini è giusta ed utile: “Servono nuove procedure di selezione ad evidenza pubblica per rispettare criteri di trasparenza e competenza. Chiediamo un’indagine conoscitiva sugli ultimi anni da parte delle Commissioni dell’Ars. Da mesi – scrive Legambiente – chiediamo l’azzeramento di tutti gli incarichi di presidente, commissario e direttore negli enti parco e di procedere alle nuove nomine secondo criteri di rigorosa competenza e con procedure ad evidenza pubblica comparative per scegliere le persone con i titoli più adeguati. Come denunciato da anni, i parchi si stanno riducendo a centri di sottogoverno e di gestione politico-clientelare e ciò è emerso con grande evidenza in campagna elettorale dove si è assistito al proliferare di candidature tra gli amministratori dei parchi. Ormai è improrogabile mettere vincoli ancora più rigorosi alle scelte discrezionali della politica”. Per Legambiente è anche necessario ed urgente un intervento legislativo per abrogare la norma della scorsa finanziaria regionale, che ha soppresso i Comitati Tecnico Scientifici ed ha previsto la presenza di soli rappresentanti dei Comuni negli organi di gestione, caso unico in Italia e contro le previsioni della legge quadro nazionale, che prevede, com’era in origine anche nella legislazione regionale, la presenza del mondo scientifico e dell’associazionismo ambientalista.