“Ragusa è una città ben strana. Ci si preoccupa, giustamente, per i debiti del Comune adombrando il blocco dell’attività amministrativa, ma si tace sui crediti non riscossi”. Legambiente torna alla carica sulla questione dei crediti non riscossi dal Comune di Ragusa, relativi alla raccolta differenziata. “In genere sono problemi complessi, ma nei casi del pignoramento da parte della ditta EcoSeib di Busso Giuseppe per 1,5 milioni di euro e del decreto ingiuntivo da parte della ditta Busso Sebastiano per 481.000 euro riteniamo – scrive Legambiente in una nota – che la soluzione del problema sia tanto semplice quanto logica. Il Comune di Ragusa ha un credito di oltre 2 milioni di euro nei confronti della ditta che gestisce il servizio raccolta rifiuti: paghi questi debiti riscuotendo i crediti. Oltretutto, in parte, creditore e debitore sono la stessa ditta. Compensi le somme. E’ un credito sicuro e certificato dalla magistratura ragusana. Infatti – aggiunge Legambiente – la querela per diffamazione nei confronti di Legambiente per aver affermato che esiste un credito del Comune di Ragusa nei confronti della ditta Busso Sebastiano, relativa al mancato raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata, è stata archiviata prima dal Pm e poi dal Gip, in quanto la notizia è vera. Il Commissario Straordinario, che conosce perfettamente la vicenda in quanto ha ricevuto un esposto da parte di Legambiente, e dalla quale aspettiamo ancora una convocazione per discutere del problema rifiuti dai primi giorni di dicembre, non deve fare altro – sostiene Legambiente che pagare il debito di 481.000 euro nei confronti della Busso Sebastiano prelevandolo dal credito che vanta nei confronti della stessa ditta e coprire le somme dovute alla EcoSeib sempre con i due milioni di euro che deve avere dalla ditta Busso Sebastiano. Ma questo credito sembra essere un tabù da parte di tutti. Da parte del commissario, da parte dei partiti – spiega Legambiente in una nota – che appoggiavano la giunta Dipasquale e che ora protestano per i debiti del Comune, da parte del maggior partito di opposizione che non ne ha mai fatto una battaglia importante su questo tema, da parte della commissione trasparenza, che è a conoscenza dei fatti, e che evidentemente non ne ha tratto specifiche conseguenze. Tutti sono a conoscenza della situazione, ma nessuno ne parla, a parte Legambiente. Perché? Intanto è necessario recuperare – sottolinea Legambiente Ragusa – i due milioni di euro nel più breve tempo possibile, prima che a luglio scada la prima rata della Tares. Solo così si potrà ridurre l’aumento del costo del servizio che graverà sui cittadini. Dispiace constatare che con una corretta e trasparente gestione dell’attuale appalto da parte della passata amministrazione – conclude Legambiente – non si sarebbe arrivati a questo punto”.