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12/11/2011 -

Società/

Dossier Caritas Migranti

Immigrati in aumento, in provincia di Ragusa. E nonostante in molti lavorino, la crisi economica minaccia fortemente pure i cittadini stranieri. La “fotografia” nei dati presentati dalla Caritas. “La popolazione immigrata in Provincia di Ragusa – spiegano i redattori dell’annuale dossier – continua a salire, a differenza di quanto succede in Italia dove la popolazione straniera è ferma ai valori del 2009. Al 31 dicembre 2010 sono presenti sul territorio provinciale 20.956 residenti stranieri, con un incremento del 13,4% rispetto all’anno precedente e un’incidenza sul totale dei residenti al 6,6% (contro una media italiana del 7,5%). Le prime tre collettività assorbono il 72% delle presenze. I cittadini stranieri più numerosi sono i tunisini (6.962) seguiti dai rumeni (5.169) e dagli albanesi (2.959). Ragusa si conferma la provincia italiana a più alto tasso maschile (58,4%). Il maggior numero di residenti stranieri si trova nel comune di Vittoria (5.179), seguito da Ragusa (3.902) e Comiso (2.222). L’incidenza più alta sulla popolazione si registra ad Acate (20,1%) seguita da Santa Croce Camerina (17,7%)”. Un dato significativo riguarda la scuola. “Annualmente – spiega Vincenzo La Monica – il numero di bambini e ragazzi con cittadinanza non italiana iscritti alle classi siciliane aumenta in modo sostanzioso, a testimoniare una presenza sempre più stabile di immigrati che rendono la scuola un cantiere in cui si costruisce cittadinanza. Gli studenti iscritti nelle scuole di ogni ordine e grado nell’anno scolastico 2010-2011 sono stati 2.793 in rappresentanza del 5,3% della popolazione scolastica totale (media siciliana 2,3%). Il 39% di questi alunni è nato in Italia ed è la mancanza di una legge sulla cittadinanza più moderna e più attenta ai bisogni delle seconde generazioni che ci costringe a contarli tra gli stranieri”. L’esame dei dati lavorativi è una prima spia della crisi che colpisce anche gli stranieri. Secondo gli archivi Inail, Ragusa conferma la presenza di 16.891 lavoratori nati all’estero nel corso del 2010. L’incidenza di questi lavoratori sale così ad una percentuale del 18,3% contro una media italiana del 16,8%. Il 62,6% lavora nel settore agricolo. Quella di Ragusa è l’unica provincia in Sicilia a registrare un saldo positivo tra le assunzioni e le cessazioni lavorative nel corso del 2010. Mentre la Sicilia ha perso quasi 1.000 posti di lavoro tra i nati all’estero, quella di Ragusa ne guadagna 285. Ma sono tutti da attribuire al settore agricolo, mentre il settore dei servizi e dell’industria ha perso posti di lavoro tra gli stranieri.

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