La decisione, annunciata dal Presidente della Regione, di “silurare” la Formazione professionale, ed in particolare chi si occupa di corsi per l’assolvimento dell’obbligo formativo, gli “Oif”, suscita una levata di scudi anche in provincia. A Ragusa e Modica ci sono due scuole, la prima retta dai Salesiani la seconda dalle Figlie di Maria Ausiliatrice (ramo femminile della Famiglia salesiana). In totale hanno oltre 320 ragazzi, tutti giovani – spiegano i responsabili dei due enti, Cnos Fap a Ragusa e Ciofs a Modica – che rischiano, se non proseguiranno i corsi, di aumentare la dispersione scolastica in Sicilia. Un’eventualità che preoccupa, considerato che anche gli ultimi dati hanno indicato nell’Isola il tasso più alto di ragazzi che abbandonano la scuola troppo presto. A Ragusa su undici corsi professionali dieci sono “Oif”, proprio perchè i Salesiani hanno deciso di puntare, come prevede il carisma del loro santo fondatore, sui ragazzi. Soprattutto quelli in difficoltà, quelli che nelle aule delle scuole non ci vogliono più andare dopo la terza media. E poi ci sono anche quelli che – assicurano i formatori – in altre scuole ci sono andati, ma dopo uno o due anni hanno deciso di lasciar perdere. La Formazione professionale, quindi, rappresenta una valida occasione di crescita per questi giovani. “Tanti di loro, non appena concluso il ciclo di studi – spiegano i formatori dell’Istituto di Ragusa – trovano un lavoro, perchè hanno acquisito esperienze professionali elevate. Basti ricordare che almeno il 50% delle ore che si fanno nei corsi Oif sono di laboratorio. La decisione di chiudere questi corsi non andrebbe di certo nella direzione di aiutare i ragazzi. Anzi. Molti di loro, come avveniva anche prima, si iscriveranno ad un Istituto scolastico solo per rispettare l’obbligo dei 16 anni e poi lasceranno perdere, rimanendo senza un diploma e senza alcuna qualifica”. A Modica le classi sono in tutto sette, a Ragusa, come detto, dieci. Nella città della Contea ci sono circa 140 iscritti, a Ragusa 180. Nel capoluogo c’è una significativa presenza di ragazzi di origine straniera, molti vengono da altre città della provincia, a dimostrazione di come ci sia una precisa volontà, da parte dei giovani e delle famiglie, di puntare su questi corsi. Nelle due scuole operano 42 formatori, ai quali se ne aggiungono altri a contratto. C’è impressione che la “mossa” di Crocetta sia più indirizzata a salvaguardare i posti dei precari della scuola che a dare un diploma, peraltro a tutti i costi, agli studenti. Il ragionamento che starebbe alla base della scelta di Crocetta e che qualcuno sussurra è il seguente: la chiusura della Formazione obbligherebbe comunque i ragazzi a iscriversi alle scuole superiori, almeno fino a sedici anni. Salterebbero circa mille posti che operano nei corsi “Oif”, ma si ripescherebbero alcuni precari delle scuole statali per far fronte all’aumento di iscritti.