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09/03/2013 -

Cultura e Spettacolo/

VENERDI’ SERA DI SCENA “QUASIDO” PER LA RASSEGNA TEATRALE PALCHI DIVERSI A RAGUSA.

quasidoE’ stata un’appassionante e coinvolgente rappresentazione teatrale al teatro Lumiere di Ragusa per la rassegna teatrale organizzata dalla Compagnia G.o.D.o.T.. In scena uno dei testi più belli e divertenti di Claudio Forti che si rivela essere sempre un grande autore. Una commedia ironica e grottesca, portata sul palco con la regia di Salvo Ciaramidaro, che narra la storia di una nota musicale, la nota “Si” che è stanca di essere sempre divisa dalla linea dello spartito musicale e vorrebbe diventare un “Do”. La storia, interpretata magistralmente da una bravissima Diana D’Angelo, mette insieme più elementi e al tempo stesso diventa spunto di riflessione perché, come nella società attuale, quella nota è il simbolo del riscatto sociale. Una metafora della vita reale che trae spunto dal parallelismo immaginario del testo. Il “Si” aspira per tutta la vita, fin dalla sua adolescenza, a diventare un “Do”. E per farlo passa attraverso vari segmenti musicali, dal rock al jazz, dalla lirica alla classica. Un monologo che si guarda tutto d’un fiato e dove la nota musicale in questione diventa il pretesto per raccontare il movimento di emancipazione, il sindacato, la sottomissione, la corruzione dei potenti. C’è una strada per diventare “Do”, che è quella del ricatto e dalla corruzione. E’ la strada più semplice e facile per raggiungere l’obiettivo di una vita intera, l’aspirazione a cui si tende. Ma il “Si” preferirà non accettare i compromessi scegliendo di andare avanti senza scalfire la sua dignità. Una lezione per tutti. La D’Angelo ha saputo interpretare i vari aspetti del testo in modo assolutamente pregnante, evidenziando, anche attraverso l’uso della satira, le differenze tra immaginario e reale mentre il linguaggio musicale ha resto ancora più intenso e ricco di significato il messaggio che si intendeva lanciare e che puntualmente è stato recepito dalla platea anche grazie ad una scenografia volutamente semplice e assolutamente utile a concentrare, con la sua enorme chiave di violino, l’attenzione del pubblico sulle varie sfumature. 

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