Ritratto ingannevole quello di Giovanni Cosentini, ha perso 12 chili da quello scatto. Siamo in pieno falso ideologico o nel contorto e nevrotizzato senso del piacere? Perché si propone Large se poi si affligge nel restringimento corporeo mai pubblicizzato? Perchè non rinnova, ad ogni chilo perso, il cartellone? Proviamo a capire: fa parte della terapia? Ogni volta che incrocia il suo faccione si punisce e dimagrisce? Quindi è un esperimento sulle masse! Non più la democrazia partecipativa, bensì il tormento condiviso per via ottica. Settantamila persone coinvolte su questioni viscerali; solo Gandhi aveva, con gli strazi della carne, superato tale quantità. C’è però, anche fra i dipasqualiani, chi si è accorto che Cosentini ha bisogno di un sostegno. L’avvocato Michele Sbezzi ha lanciato un appello accorato: “Si faccia uno sforzo per costruire attorno a Cosentini un tavolo per la città”. Va be’ che hanno un candidato che deve mangiare, ma proprio tutti si devono sacrificare per ‘sta apparecchiata colossale? Al massimo noi ragusani gli portiamo l’acqua, prima che si finisca pure quella, e così la testiamo sul candidato per vedere se resiste o se ci muore. Tuttavia la tavolata non convince anche se servisse per dare un po’ di tregua a tutti ‘sti disgraziati dei candidati ancora senza volto che fanno come i matti. Sonia Migliore gira a 100 giga; ieri chiedeva la vicesindacatura a Nello Dipasquale, la candidatura al Pd, in mattinata odierna era certa che Territorio mollava per cedimento di Cosentini, poi trafelata se n’è andata persino dal nemico interno fuoriuscito, Franco Antoci, mentre suo padre, il Magnifico Lorenzo, attaccato al telefono chiamava l’intero arco costituzionale e civico sussurando pur di accasarla: “non lo capisci che tutti la vogliono a Sonia!”. Ed a proposito di Antoci, poche ore fa, i suoi lo avevano proposto come candidato alternativo per la derelitta destra (tanto che pensano di fare la lista con Enzo Pelligra che un po’ fascista lo è stato eccome) ma Nino Minardo ha giurato che preferirebbe buttarsi con Cosentini piuttosto che con l’ex presidente della provincia. Senza parlare del portavoce dei dissidenti udicini, Brinch, che suggerisce al Pd di candidare Emanuele Occhipinti per puntare su un moderato e togliersi di torno Calabrese – l’unico che c’ha i voti – e in questa versione centrista recuperare Tonino Solarino. E Barone? Era il “politico” più ridicolo del Mediterraneo, e in mezzo a tutto ‘sto casino “arrisultao” il più serio di tutti. Non vuole sentire ragioni, non demorde, non si allea, e si dice convinto di vivere in una città mafiosizzata. E Giovanni Occhipinti? Ha le gambe lunghe e tiene bene la posizione divaricata tra Dipasquale e il Pdl. E nel Pd? Gianni Battaglia come Nello Dipasquale spacca e attende, non riconosce Calabrese e tuttavia pretende che il segretario cittadino tanto disprezzato gli certifichi la titolarità del secondo circolo. Nelle stesse ore nelle alte sfere del Pd, a Palermo, l’onorevole Nello Dipasquale incontra Lupo per convincerlo che Cosentini è potenzialmente un gran compagno anch’egli. Finiamo con l’avvocato Enrico Platania e il dottore Giovanni Iacono candidati della sinistra integralistamasochista che gode tanto quando perde; lottano entrambi per l’acqua pulita, ma per carità, sempre separatamente. E il Movimento 5 Stelle? Non serve muoversi. Tutto pronto per la campagna elettorale. Verrà il loro leader Grillo per due comizi show, gli basta per riempire le urne. E come finisce con la tavolata di Cosentini? Bandita per tutti, illimitatamente.