Un bracciante agricolo, Kamel Sboui, disoccupato di 38 anni, ha minacciato di darsi fuoco e, nel contempo, di bruciare le serre del suo ex datore di lavoro. Poi, in preda a un raptus, si è scagliato contro i carabinieri, che lo hanno successivamente arrestato. L’episodio è accaduto in un’azienda serricola di Santa Croce Camerina (nella quale, in passato, aveva lavorato), dove, domenica, il tunisino si era recato per cercare di recuperare alcuni stipendi arretrati, ancora non percepiti. Il magrebino ha iniziato a minacciare il suo ex datore di lavoro, dichiarando la volontà di bruciare tutto, e per rendere più credibile la minaccia ha estratto, da uno zainetto, una bottiglia contenente un litro e mezzo di benzina e un accendino. L’imprenditore, un settantenne di Santa Croce, nell’inutile tentativo di disarmarlo, è rimasto ferito. Il serricoltore è riuscito a chiamare i militari della stazione locale. Nel frattempo Sboui ha preso una bottiglia di birra, l’ha rotta, e con il vetro si è procurato alcune ferite sullo sterno. Non appena i carabinieri sono giunti sul luogo il tunisino è stato bloccato e disarmato. In un primo momento i militari lo hanno mandato a casa, denunciandolo a piede libero per lesioni, minaccia e tentato incendio. Lo straniero è poi ritornato nell’azienda serricola, per minacciare di nuovo il suo ex datore di lavoro. Così è scattato un secondo intervento dei carabinieri che si è concluso con un’aggressione da parte del tunisino, il quale è riuscito, con una bottiglia rotta, a sfregiare in volto un militare. A questo punto il magrebino è stato arrestato.