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14/05/2013 -

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Ragusa, emergenza idrica in via Ramelli

acqua_web_24022011-400x300Non è tanto l’acqua che costa, quanto il viaggio che l’autobotte deve compiere dal punto di rifornimento idrico sino al destinatario. Un viaggio che costa sino a 50 euro. Lo sanno bene le migliaia di famiglie che da mesi comprano acqua dai fornitori privati, per colpa della chiusura dei due pozzi inquinati, B e B1, e della sorgente Misericordia. Il servizio dell’autobotte comunale, a Ragusa, è come un miraggio in pieno deserto, e ormai i residenti dei quartieri più assetati si sono assuefatti ai continui disservizi del Comune, e così si servono regolarmente dai privati. In alcune zone la situazione è davvero critica. E’ il caso di via Ramelli, una strada della periferia residenziale del capoluogo, piccolo paradiso di villette e giardini, che però, da anni, è diventato un incubo per il rifornimento idrico. In questa zona della città, infatti, da almeno tre anni, si soffre per carenza di acqua già a partire da giugno. Il Comune non ha mai dato una risposta seria all’emergenza idrica del quartiere e i cittadini sono stati abbandonati ai loro problemi. Da quest’anno, l’emergenza idrica della zona è diventata praticamente cronica. C’è stata una pausa di relativa tranquillità, con regolare fornitura idrica, che è durata solo tre mesi, ma già a gennaio l’acqua era diventata una rarità. Solo che, in parecchie palazzine di questa strada, appartamenti a schiera o case a tre piani, ci sono solo cisterne piccole che si svuotano subito. Le cisterne hanno una capienza di 1800 litri, invece le autobotti private hanno una capienza di 8000 o 9000 litri. Anche se si preleva solo un terzo del liquido, il viaggio va pagato sempre 50 euro. I fornitori privati consigliano ai residenti di organizzarsi, cioè di comprare un carico per più famiglie, ma non è una cosa semplice perchè le cisterne non si svuotano all’unisono, e poi attaccare e staccare le pompe dell’autobotte più volte per effettuare il travaso forse risulta una manovra poco economica o pesante per i camionisti. I residenti si chiedono cosa succederà quando l’ospedale di Cisternazzi sarà operativo e attingerà l’acqua necessaria alla struttura. Per non parlare delle nuove villette di via Rumor e dintorni, nuovi allacci ad una rete idrica assolutamente sottodimensionata.

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