Sono pronti alla mobilitazione gli allevatori ragusani. Seppur in forma autonoma senza l’ausilio delle organizzazioni di categoria. Una protesta forte, contro il governo della Regione, per l’assordante silenzio verso le problematiche del comparto. Un’impresa su tre dell’intero sistema produttivo ha chiuso i battenti. Appartiene al settore agricolo dove il saldo tra nuove iscrizioni e chiusure è negativo per ben mille unità nel primo trimestre del 2013. Gli allevatori ragusani da mesi chiedono il rinnovo del prezzo regionale del latte ed una politica agraria che possa finalmente sostenere uno dei settori trainanti dell’economia. Tra le priorità, l’abbattimento del costo dell’energia elettrica a favore delle imprese agricole, la dilazione dei pagamenti esattoriali, senza interessi sino al 2018 ed il ripianamento delle passività agricole in dieci anni. “Siamo in balia di un sistema assurdo e di una gestione politica e sindacale fallimentare – tuona Gino Licitra, allevatore e presidente del consorzio “Eccellenze Siciliane” -. Le aziende continuano a morire tra l’indifferenza generale. Si produce sottocosto ed il prezzo delle materie prime, vedi il costo del mangime, ha superato il prezzo del latte. Gli allevatori sono sfiduciati perché la classe politica e le organizzazioni non sono più rappresentative nei territori”. Rabbia e rassegnazione, ma anche la volontà di portare avanti una battaglia condivisa da migliaia di produttori. “Siamo convinti che ci vuole una grande mobilitazione dal basso – aggiunge Licitra – per adeguare il prezzo del latte ai parametri raggiunti in altre realtà italiane”. L’andamento del mercato lattiero-caseario internazionale, in particolare le quotazioni del burro e delle polveri di latte, si mantengono su livelli elevati; tali da consentire una miglior retribuzione della materia prima. “Le battaglie solitarie non hanno mai sortito gli effetti sperati – aggiunge il presidente dell’associazione allevatori, Gianni Campo -. Occorre, semmai, il pieno coinvolgimento di tutti gli attori in campo, iniziando dalle cooperative ai singoli produttori. Il tempo delle attese e dei proclami è finito”. Sono 800 le firme finora raccolte da parte degli addetti di tutti i settori produttivi. Nella petizione è stato chiesto con urgenza un incontro con il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, per discutere della “vertenza agricoltura”. Questa petizione è sostenuta, tra gli altri, da Enzo Licitra che ha già svolto la funzione di portavoce delle problematiche degli allevatori della zona. “Siamo fiduciosi che il presidente possa ascoltare le istanze di una delegazione di imprenditori che sono oramai sul lastrico – spiega Licitra -. Servono misure immediate per dare sollievo all’economia agricola e non solo”.