Che succede in un’Azienda di trasporto pubblico se entrambi gli autisti in servizio la domenica pomeriggio si ammalano e presentano in giornata, entrambi, il certificato medico che attesta la loro malattia? Succede che gli autobus che collegano Ragusa ad Ibla, per tutto il pomeriggio di questa ultima, sfortunata domenica, non si presentano al capolinea né alle fermate dei bus. Succede che i vecchietti, utenti più assidui del servizio di trasporto urbano, domenica non hanno potuto utilizzare la loro solita corsa. Accade che i turisti, rimasti oltre un’ora ad attendere l’autobus che avrebbe dovuto portarli da Ragusa a Ibla, restino sbalorditi quando vengono a sapere che a Ragusa può accadere che un pubblico servizio si interrompa a causa dei malanni degli autisti. Qualcuno ha pensato di aver sbagliato a fare tappa a Ragusa, perché di disservizi nell’isola se ne vedono tanti, ma una cosa così, a Taormina o a Siracusa, non gli era capitata. E infine accade che i turisti che domenica hanno pranzato ad Ibla, dopo esserci arrivati con l’autobus nella mattinata, nel pomeriggio o di sera sono rimasti per ore ad attendere gli autobus nel quartiere barocco. Poi, chi pernottava a Ragusa superiore ha dovuto prendere un taxi, qualcuno ha fatto l’autostop, altri hanno scelto di fare il percorso a piedi, via scale. “Purtroppo è successo ammette il direttore dell’Ast provinciale Giovanni Vaiola – questo fatto più unico che raro e ce ne scusiamo. Stiamo provvedendo a prendere precauzioni per evitare che possa ripetersi. Il problema è che tenere l’autista di riserva ha un suo costo, e la Azienda sicuramente in questo momento non può permetterselo”. Ma dopo quel che è accaduto domenica 14 luglio l’Ast iblea, probabilmente dovrà prevedere la “riserva”. Come è noto, la Azienda siciliana trasporti che opera nelle varie province dell’isola vive tempi durissimi. La Regione tarda sempre ad assegnare i trasferimenti previsti dai contratti di servizio. “L’Ast iblea – spiega Vaiola – deve ancora percepire i pagamenti del secondo e del terzo trimestre”. Gli autisti dell’Ast, negli anni passati sempre pagati puntualmente, negli ultimi tempi hanno dovuto fare i conti con i ritardi dei trasferimenti. Lo stipendio di maggio, ad esempio, è stato pagato il 26 giugno. E anche quello di giugno è stato posticipato. “Stiamo vivendo una situazione difficile ma cerchiamo di barcamenarci”, afferma il direttore. Ma è chiaro come il sole che, sino a quando le cose andranno così, difficilmente il trasporto pubblico urbano di Ragusa potrà diventare appetibile.
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