Per la prima volta a Ragusa la campagna europea per la salvaguardia dei fiumi. Una occasione per occuparsi dei problemi della principale infrastruttura fluviale della provincia: il fiume Irminio. Non è stata una bella visione quella che si è presentata ai partecipanti al Big Jump, iniziativa coordinata in Italia da Legambiente, perchè il fiume Irminio, nel tratto immediatamente a valle della Diga di S. Rosalia presentava una serie di significative alterazioni: le acque si sono presentate torbide per la presenza di un sedimento grigiastro che ricopriva completamente anche i fondali; tutta l’area era costellata di discariche di vario tipo: dai materiali ferrosi abbandonati ancora dal cantiere della diga di fine anni ’70 alle bottiglie, batterie esauste e copertoni, per finire con i rifiuti lasciati dai pescatori di frodo, a conferma che il tratto interessato, la cosiddetta Oasi della trota macrostigma, un tempo forse il più controllato di tutto l’Irminio, è ora nel quasi totale abbandono. “Abbiamo scelto questo tratto – ha dichiarato il Presidente del Circolo di Legambiente Il Carrubo Antonino Duchi – proprio per segnalare lo stato di abbandono del fiume Irminio che dovrebbe essere invece soggetto ad un piano di riqualificazione, come previsto tra l’altro dalla Carta Ittica provinciale. Gravissima la presenza di bracconaggio che rischia di inficiare il progetto di recupero della trota macrostigma iniziato ormai più di 20 anni fa”. Particolarmente soddisfatto dell’iniziativa lo Speleo Club Ibleo, associazione aderente a Legambiente. “Abbiamo dato il nostro contributo bonificando una minidiscarica” ha affermato il Presidente dello Speleo Club Ibleo, Angelo Buscemi – evidenziando che il significato dell’iniziativa sta anche nel lasciare l’ambiente in condizioni migliori di quelle in cui l’abbiamo trovato”. Particolarmente grave la torbidità delle acque, che solleva forti dubbi sulla gestione dell’invaso artificiale. Big Jump è un tuffo simbolico oganizzato contemporaneamente in tutta Europa per dire a gran voce che occorre più attenzione per i fiumi e per la qualità delle loro acque. Anche i fiumi iblei sono in pericolo, i recenti eventi che hanno lasciato la città a secco per alcuni mesi ne sono la prova tangibile.
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