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29/07/2013 -

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Recupero crediti: spesso la richiesta diventa minaccia

confconsumatoriLa denuncia arriva dalla Confconsumatori: “Quando la richiesta diventa minaccia il consumatore può alzare la testa e difendersi segnalando il comportamento scorretto della società di recupero crediti. Con la morsa della crisi che si fa più stringente sono in aumento le segnalazioni che Confconsumatori riceve da parte dei cittadini vessati da continue e indebite richieste da parte di società di riscossione: citazioni a un Foro diverso da quello del consumatore (e, dunque, non valide), richieste basate su documentazione incompleta o relative a crediti già prescritti, oppure solleciti effettuati con modalità sospette e poco chiare. Non tutti sanno che è possibile rivolgersi alle associazioni dei consumatori ed effettuare una segnalazione all’Antitrust. Inoltre c’è una novità rispetto al passato e che riguarda le microimprese. In virtù del Decreto Monti le piccole e medie imprese godono della stessa forte tutela dei singoli consumatori di fronte a pratiche sleali. Per cui, l’invito di Confconsumatori alla segnalazione è aperto sia ai cittadini che alle microimprese che subiscono un comportamento vessatorio. Un mese fa, – dice Confconsumatori – l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha multato un’impresa individuale svolgente attività di recupero crediti che, da almeno un anno, bersagliava i consumatori con atti di citazione presso sedi diverse da quelle competenti per intimorirli e indurli a pagare debiti ormai prescritti da tempo o inesistenti. Sono già tre i provvedimenti deliberati dall’Antitrust negli ultimi mesi per contrastare una pratica – spiega Confconsumatori – considerata aggressiva dal Codice del Consumo e basata sulla minaccia di promuovere una azione legale manifestamente temeraria o infondata”.

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