Prevenzione e corretto smaltimento per fronteggiare l’emergenza punteruolo rosso nel ragusano. La triturazione darebbe vita ad un sottoprodotto vegetale, un ammendante, da utilizzare come concime. Dopo la fase di allerta, con il monitoraggio e l’abbattimento delle palme infestate da parte dell’azienda foreste demaniali, la Federvivai, con il vice presidente provinciale Francesco Tolaro, lancia l’allarme. “La corretta informazione – spiega Tolaro – è lo strumento più importante per fronteggiare una emergenza che ha causato la distruzione di migliaia di alberi secolari in tutto il territorio ragusano. La regione Sicilia ha investito ingenti risorse. Adesso siamo in una fase interlocutoria; i resti delle piante, gli stipiti o le colonne, non possono esseri conferiti in discarica ma trattati come residui di potatura. Previo trattamento, vedi la triturazione, i vivaisti del nostro sindacato si sono detti disponibili ad occuparsi dell’estirpazione delle palme morte, portandole successivamente in un magazzino sigillato, in modo da poterle accumulare e, in un secondo tempo, triturare, il tutto a nostre spese. La triturazione darebbe vita ad un sottoprodotto vegetale – aggiunge il vice presidente di Federvivai – un ammendante, che utilizzeremmo come concime. Quindi, ci sarebbe un ritorno anche economico per le aziende. Non ci sarebbero più problemi di andarlo a smaltire ma potrebbe essere impiegato nei vivai, nelle imprese agricole, per la concimazione delle piante. Una scelta che, secondo noi, può servire a limitare i danni di una piaga, quella del punteruolo rosso, che, purtroppo, continua ad investire, senza un solo istante di tregua, anche il nostro territorio provinciale”. La Federvivai invita le amministrazioni a fronteggiare questa emergenza.
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