Una grande organizzazione di produttori per ridare la giusta centralità al latte e ai prodotti derivati. Maggiore potere d’acquisto in un momento in cui la frammentazione e le divisioni hanno lacerato il mondo agricolo ragusano. Un atto d’accusa con la consapevolezza di avere perso troppo tempo in inutili e dannose contrapposizioni. “Non siamo in grado di dettare le regole del mercato – tuona il presidente dell’associazione provinciale allevatori Gianni Campo la grande distribuzione detta le regole del mercato e i produttori ragusani, in forma singola, non possono avere alcun potere contrattuale”. Un esplicito riferimento al prezzo regionale del latte con un aumento previsto di due centesimi al litro costo stalla. “La idea è di costituire una grande organizzazione di produttori – aggiunge Campo – per lanciare una grande sfida dal profondo sud della Sicilia. Oggi il futuro del nostro comparto è segnato, con i costi delle materie, che rischiano di stritolare il piccolo e oramai isolato imprenditore agricolo”. A fine anno potrebbero chiudere altre 100 aziende agricole, visto che nel primo trimestre 2013 già 150 aziende sono uscite fuori dal mercato.