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25/10/2013 -

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RE FEDERICO E IL VERO STUPORE

orazio ragusaFra i 90 – tutti gran pezzi – che reggono le sorti della Regione Siciliana c’è il deputato Orazio Ragusa da Scicli che, oltre allo scranno a Sala d’Ercole, ha il privilegio di essere uno degli 11 onorevoli del Consiglio di Presidenza dell’Assemblea. Con questa carica, il nostro si avvale di collaboratori e consulenti. Orazio Ragusa ne vanta 4: uno staff che costa solo 5760 euro al mese, niente in confronto all’eletto che viaggia sui 14 mila euro. Delle virtù del fu forestale – ora coccolato dalla quaterna umana che lo sostiene nelle fatiche politiche – tutti sappiamo, ma da tempo ormai siamo talmente abituati alle dissennate e volgari esibizioni del potere da non rimanerne più turbati. Solo un uomo pare abbia dato – pur trovandosi nell’al di là – un segnale di ribellione. Re Federico non ci sta. L’uomo che creò quel Parlamento stupendo il mondo per la sua cultura, è apparso in sogno al deputato e ha provato più volte a interloquire con Orazio: ha tentato in greco, in latino, in francese, in tedesco, in arabo, in ebraico, in siciliano antico, ma niente: il nostro era duro come una pietra, invalicabile, massiccio, impenetrabile, torpido. Alla fine il re si è scucciato e nella lingua universale ha esclamato. “Ho fatto proprio una schifezza con questo parlamento”. L’onorevole Ragusa ha raccontato l’accaduto allo staff, quello che lo deve aiutare nelle fatiche palermitane, e lo staff lo ha confortato: “Fesserie, onorevole! Quello, tedesco è rimasto nell’anima!”. Orazio Ragusa ora è tranquillo, ha capito che la colpa della crisi è proprio della Germania.

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