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07/12/2013 -

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Ragusa, la polemica sui fondi per combattere il randagismo: Animalisti: basta con lo spreco

lav-logoLe associazioni animaliste Lav e Aida propongono all’amministrazione Piccitto una via d’uscita allo spreco di risorse e al mal funzionamento dell’attuale servizio pubblico, partendo dal dibattito avviato dal partito comunista dei lavoratori e da Ragusa Domani che avevano criticato l’aumento dei fondi destinati alla lotta contro il randagismo. Scrivono gli animalisti che la questione rimane sempre sotto traccia fino a che non si verificano gravi fatti di cronaca, gravi aggressioni, gravi problemi di sicurezza: “Il randagismo di solito appare sulle pagine e sugli spazi dei mass media esclusivamente in occasione di tragici avvenimenti. Questa volta invece le due forze politiche, con l’esplicito intento di accusare l’amministrazione comunale di gravi sperperi, hanno, senza volerlo, prodotto una profonda e lucida riflessione in seno alle nostre associazioni. Abbiamo pertanto colto l’allarme e le critiche lanciate dai due partiti per cercare di proporre all’Amministrazione Piccitto delle vie d’uscita dallo sperpero di risorse economiche male investite e mal gestite in questi ultimi tempi e dall’inefficienza del servizio attuale che risulta privo di coordinamento, di sinergia fra gli uffici preposti, di linearità amministrativa, di innovazione e prospettiva strategica. La città di Ragusa – scrivono gli animalisti Lav e Aida – è stanca di cuccioli morti per strada, di randagi che girano in branco nelle periferie della nostra città, di uffici che rispondono sgarbatamente alle richieste di aiuto, di animali privi di assistenza. Apprendere dalla stampa cittadina che il Comune di Ragusa ha dovuto regolarizzare un debito fuori bilancio del 2012 con la ditta della Dog Professional, proprietaria del canile privato a Donnafugata, di ben 160 mila euro e che nel 2013 ha speso per servizi vari, gestiti sempre dalla stessa ditta privata, altri 240 mila euro, ha prodotto un profondo stupore in seno alle nostre associazioni. In soli due anni 400.000 euro sono stati spesi per mantenere annualmente circa 150 cani all’interno di una struttura di esclusiva detenzione. Per fortuna la sopracitata ditta non è proprietaria di un canile lager né svolge il servizio in malafede o con cinismo, pur tuttavia è evidente – scrivono gli animalisti della Lav e di Aida – che non è possibile sostenere tali spese senza che l’emergenza randagismo venga affrontata per venir debellata definitivamente. Ecco perché abbiamo un “modello” da proporre: il Rifugio Sanitario Comunale gestito tramite gara pubblica da Associazioni animaliste iscritte all’Albo dell’Assessorato Regionale alla Sanità. Un luogo che è già diventato in soli 5 mesi ritrovo per tanti animalisti e per tantissimi cittadini che ogni giorno sono liberi di entrare, di coccolare i randagi ricoverati, di portar loro coperte, crocchette, piccoli giocattoli per i cuccioli. Un sano ed autentico modello da esportare negli altri comuni della nostra provincia e che, addirittura, ci invidiano in centinaia di altri comuni della nostra regione. Una sorta di “AntiCanile” che al Comune di Ragusa finora è costato solo 46.000 euro (di cui solo 11.000 già ricevuti), che ha percentuali di adozione superiori addirittura al 50% ed una mortalità infinitesimale dello 0,86%. Praticamente su 10 cani ricoverati, 5 vengono adottati, meno di uno muore (di solito arriva già in fin di vita) e 4 restano al rifugio aspettando l’adottante di turno. La proposta che lanceremo all’Amministrazione Piccito, – scrivono gli animalisti – è la programmazione delle catture controllate dei randagi presenti in città, nelle periferie e soprattutto di quelli che risiedono nelle campagne e nelle migliaia di masserie che contraddistinguono il territorio ibleo. Catturare, vaccinare, microchippare, sterilizzare e rapidamente reimmettere presso il luogo di originario prelievo. Ovvero proporremo – dicono gli animalisti ragusani della Lav e di Aida – di applicare la normativa fino in fondo, proporremo di prestare la massima attenzione all’ultimo tassello, all’ultimo anello mancante. Risparmieremmo sofferenze ai cani, risparmieremmo enormi risorse”.

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