“E’ inaccettabile la lentezza con la quale operano le Commissioni di Gara”, esordisce in una nota il Presidente dell’Associazione nazionale costruttori edili di Ragusa, geometra Sebastiano Caggia. “In provincia di Ragusa sono ferme al palo, da mesi, appalti per oltre 6 milioni di euro a causa, principalmente, della normativa regionale sugli Urega, gli uffici regionali per le Gare d’Appalto, che invece di semplificare e velocizzare le procedure di aggiudicazione crea un collo di bottiglia ed una barriera insuperabile. Le Urega devono poter essere messe nelle condizioni di ben operare e dare risposte immediate – scrive Caggia – specialmente in questi duri periodi di crisi e stallo del nostro settore. La situazione di fermo è causata dalla vigente normativa che affida alle Commissioni di Gara, composte da professionisti esterni agli Urega, non solo la valutazione delle offerte tecniche ma anche la verifica amministrativa di ammissibilità delle Imprese partecipanti. Nello specifico, e a titolo di esempio, per la gara dei lavori del Convento di Santa Maria del Gesù, (importo oltre i 5 milioni con qualche decina di imprese partecipanti) ad oggi la Commissione di Gara non ha ancora finito l’esame delle domande di partecipazione avanzate dalle imprese e, quindi, – sottolinea il presidente di Ance Ragusa – non riusciamo neppure ad immaginare quando saranno valutate le offerte e quando la stessa gara sarà aggiudicata. La questione, non si verifica solo a Ragusa ma è generalizzata: giacciono nelle stanze delle Urega delle 9 provincie plichi e plichi di gare d’appalto che, di questo passo, non si tramuteranno mai in cantieri, opere e lavoro. Basterebbe consentire agli Urega di procedere con verifiche amministrative – conclude Caggia “per sbloccare decine di milioni di appalti”.