Gli interventi antierosione, in corso o programmati, lungo il litorale ibleo suscitano forti perplessità di Legambiente Ragusa. La posizione di Legambiente è stata illustrata nel corso del convegno organizzato il 17 dicembre e nella successiva Conferenza di servizi sullo stato delle coste iblee promosse, entrambe dall’assessore all’Ambiente del Comune di Ragusa Claudio Conti. In precedenza il Circolo “Il Carrubo” di Legambiente Ragusa, in una nota scritta, aveva evidenziato i limiti della gestione costiera iblea, avanzando alcune proposte alternative. Nell’ambito del “Progetto definitivo per la ricostruzione della spiaggia di Caucana e Casuzze nel territorio del Comune di Santa Croce Camerina” a completamento dell’intervento eseguito nella spiaggia di Caucana, sono previsti interventi sulla “falesia”. In particolare è prevista la stabilizzazione della falesia di Caucana, là dove è minacciata la strada litoranea. L’intervento è attualmente in esecuzione. Sarà poi realizzato un intervento sulla spiaggia di Casuzze che prevede la costruzione di un pennello, in corrispondenza della zona rocciosa che limita ad ovest la spiaggia, ed il ripascimento mediante sabbie prelevate a mare, delle zone a ridosso del pennello. “Le sabbie previste dall’intevento sono di dimensioni minori di quelle attualmente presenti nella spiaggia e per questo si ritiene che saranno facilmente erosionabili e quindi l’intervento potrà avere una vita limitata. È verosimile che – scrive Legambiente Ragusa in una nota – il pennello proteggerà la spiaggia e quindi potrebbe favorire almeno in parte la stabilità delle sabbie ripascite, però ridurrà anche l’idrodinamismo, e dunque la circolazione e ricambio delle acque, già per altro precari in quanto la spiaggia è limitata da due promontori rocciosi: questo fatto, unitamente al fatto che la spiaggia è molto frequentata in estate, può ridurre le qualità delle acque per la balneazione. Inoltre, il pennello come il ripascimento – continua Legambiente – verranno eseguiti in corrispondenza del promontorio ovest della spiaggia, dove si riscontra la presenza di uno sviluppato posidonieto che non ci risulta sia stato cartografato e quindi non rappresentato nella corrispondente cartografia. La costruzione del pennello, e soprattutto lo sversamento delle sabbie proprio sul posidonieto, produrranno la morte immediata delle piante marine – sottolinea Legambiente Ragusa – e la perdita dell’importante ecosistema associato. Ricordiamo che i posidonieti sono ambienti inseriti nella direttiva europea “Habitat”, quindi ambienti di importanza comunitaria (Sic) e di aree importanti per l’ossigenazione ed il ripopolamento naturale del mare e per la pesca. Fra l’altro le praterie di posidonia hanno anche un effetto anti erosivo: si avrebbe così il paradosso di un intervento antierosivo artificiale, costoso ed impattante, che elimina un elemento antierosivo naturale, a costo zero. Pertanto chiediamo che ci sia una immediata moratoria dell’inizio dei lavori previsti, al fine di valutare adeguatamente – conclude Legambiente – la valenza del progetto e la sua ricaduta sul sistema costiero interessato.