Interviene l’Ente Nazionale protezione animali dopo l’aggressione subìta da un ragusano da uno dei tanti cani che vivono nella zona industriale. “Purtroppo il fenomeno del randagismo non si può debellare con un colpo di spugna o con un semplice servizio, seppur efficace. Corre l’obbligo di chiarire che l’impegno da parte dell’Enpa è stato, è, e sarà massimo, ma certamente non può essere risolutore. Grazie all’Amministrazione comunale, non dimenticando ovviamente quanto posto in essere anche dalle amministrazioni passate, la collaborazione tra l’ente e l’Enpa è stata sempre fattivo. Proprio negli ultimi quattro mesi l’Enpa ha svolto, con le proprie 45 guardie zoofile, un servizio quotidiano nel territorio del comune di Ragusa. Un servizio di controllo, monitoraggio, ma anche di censimento per la microchippatura. Nei quotidiani servizi di controllo, abbiamo cercato di alleviare il carico di lavoro di cui è investito il corpo di Polizia Municipale che ha svolto anche questo servizio, con grandissimo spirito di abnegazione e professionalità. Ma sarebbe improduttivo, considerati i numerosi e variegati compiti di istituto, poter pensare che la Polizia Municipale – scrive l’Enpa – possa anche assolvere a questo. Sappiamo che alla zona industriale di Ragusa è presente un branco, e il nostro impegno per circoscrivere tale fenomeno è massimo. Riteniamo ingeneroso sminuire il lavoro delle guardie zoofile e riteniamo che l’Amministrazione comunale, seppur insediata da soli sei mesi, abbia già compiuto un passo avanti nell’affrontare questa problematica che, – scrive l’ente protezione animali – riguarda tutto il territorio nazionale. Il nostro impegno continuerà ad essere massimo e costante con un servizio ancora più mirato”.