Sinistra, ecologia, e libertà aderisce all’iniziativa delle associazioni animaliste della provincia di Ragusa che si terrà martedì 21 davanti al Comune di Ragusa dalle 16 alle 18, in Piazza Poste. “E’ incredibile, – scrive Sel – come la morte del piccolo Giuseppe Brafa a Sampieri il 15 marzo 2009, che ha dato vita al Progetto Pilota, venga dimenticata da quelle Istituzioni chiamate, alcune, a risolvere il problema del randagismo, altre a controllare. Troppo spesso nei tagli che i bilanci dei Comuni presentano, gli stanziamenti per la lotta al randagismo già esigui, se esistono, diminuiscono, con le conseguenze che hanno portato la nostra provincia – scrive Sel – sulle prime pagine dei giornali nazionali per l’incapacità di gestire il fenomeno. Un fenomeno antico, ma che le amministrazioni del Nord Italia hanno gestito in maniera lungimirante. La pratica virtuosa della sterilizzazione, la presenza di rifugi per l’accoglienza dei cani in attesa di adozione, e un tasso di civiltà che non conosce la pratica dell’abbandono ha portato quelle realtà – scrive Sel – all’azzeramento del randagismo. Nella nostra provincia si sono mossi i primi passi, si sterilizzano i randagi, si è aperto il rifugio sanitario di Ragusa che sta vivendo giorni difficili. Ma, a fronte di questo, rimangono ancora chiusi per lentezze burocratiche, i rifugi sanitari di Vittoria e Modica, condannando i comuni di due dei tre distretti della provincia a vivere quotidianamente l’incubo di “ospitare” i cani e i gatti abbandonati, le cucciolate, e soprattutto quegli animali vittime di incidenti stradali. Troppo spesso il peso di questa problematica – scrive Sel – è sulle spalle dei volontari che si sostituiscono a tutti quegli attori chiamati dalle legge a contrastare il randagismo. Uffici per la tutela degli animali che spesso non esistono o che contano su un solo impiegato, corpo di Polizia Municipale che a volte solo sotto minaccia di denuncia si attiva per effettuare i sopralluoghi, funzionari che per rimborsare le spese anticipate, quando vengono rimborsate, si fanno scudo della trasparenza che l’amministrare la cosa pubblica richiede, e solo dopo estenuanti rendicontazioni, rimborsano parte di ciò che è stato speso! Non si capisce che di randagismo si muore! Non si capisce – dice Sel – che va affrontato come emergenza!”.
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