Finalmente qualcosa si muove e cambiano le cose. La Soprintendenza a guida della dottoressa Panvini fa sul serio e applica la legge per tutelare il patrimonio paesaggistico. Legambiente di Ragusa dichiara: “Cambiamento climatico e dissesto idrogeologico provocano disastri in questo tormentato paese e purtroppo anche in questa regione. La cementificazione diffusa e costante del territorio ne è una delle cause più devastanti. Occorre porre mano immediatamente ad interventi che non siano di pura emergenza ma di diversa pianificazione. Uno di questi, fortunatamente in vigore, è il Piano paesistico della provincia di Ragusa, che tutela i nostri paesaggi straordinari, tali da suscitare l’interesse dell’Unesco. Finalmente, dopo anni di illegalità nella gestione del territorio, relativamente al rispetto delle norme del piano paesaggistico, il 2014 – scrive Legambiente di Ragusa – si apre con due novità positive. La prima riguarda la Soprintendenza di Ragusa che, sotto la gestione della dott.ssa Panvini, contrariamente a come avveniva nel passato, ha cominciato ad applicare puntualmente l’art. 42 del piano il quale prevede che le costruzioni in zona agricola devono essere esclusivamente finalizzate alla conduzione agricola del fondo. Il fatto di dover evidenziare come positivo un dirigente pubblico che fa semplicemente e compiutamente il proprio dovere è una spia del livello a cui è giunta la nostra pubblica amministrazione ma, data la situazione precedente in Soprintendenza, – scrive Legambiente Ragusa – non si può non sottolineare questo cambio di passo. La seconda notizia degna di nota riguarda il Comune di Ragusa, ed in particolare l’assessore all’urbanistica Architetto Di Martino, che ha chiesto alla Soprintendenza di Ragusa di rivedere tutte le autorizzazioni paesaggistiche rilasciate in passato dall’ex sovrintendente Ferrara. Anche qui un segnale significativo di cambiamento rispetto al passato, nella direzione che ci aspettavamo da questa Amministrazione, in attesa di una forte accelerazione su riqualificazione energetica ed antisismica degli edifici, che ribadiamo sono tra l’altro l’unica alternativa per edilizia ed artigianato degni di questo nome”. Per capire le storture del passato ad opera della Soprintendenza, gli ambientalisti ricordano alcuni pareri paesaggistici definiti allucinanti quale quello rilasciato ad una banca straniera per la costruzione di una unità abitativa a supporto dell’uso agricolo del fondo. “Ne abbiamo viste di cose strane nella più che ventennale attività di Legambiente a Ragusa, – scrive l’associazione – ma banche straniere che si trasformano in imprese agricole ancora no”.