Marius Grosu, rumeno di 24 anni, è morto nella notte tra lunedì e martedì, vittima di una scarica elettrica. Il giovane, insieme ad altri tre complici, stava compiendo un furto di cavi d’alta tensione nelle campagne tra Quaglio e Roccazzo, in territorio di Chiaramonte. Sul luogo dell’incidente i quattro avevano predisposto le scale in legno e un attrezzo che è dotato di una corda e viene utilizzato per mettere in corto circuito i cavi, in modo da far saltare la corrente elettrica. La corda non conduce energia elettrica, ma funziona, come mezzo di precauzione, solo se non è bagnata. Ma in questo caso probabilmente lo era o almeno era umida. Quando Grosu è rimasto folgorato i tre connazionali hanno tentato di rianimarlo per parecchi minuti, senza riuscire nell’intento. I tre uomini hanno così deciso di chiamare un altro connazionale, che aveva fatto da autista e che si era allontanato dal luogo del furto. L’autista, nonostante sia stato avvisato dell’incidente, non è tornato sul luogo doveva aveva accompagnato i quattro connazionali. A quel punto i tre hanno rintracciato un altro rumeno, che si è recato sul luogo dell’incidente e ha accompagnato il ferito e gli altri tre amici all’ospedale Regina Margherita. I medici hanno tentato di rianimare Grosu, ma per lui non c’era più nulla da fare. I sanitari hanno anche richiesto l’intervento della Polizia. Gli agenti hanno interrogato per tutta la notte i tre rumeni che, inizialmente avevano dichiarato agli inquirenti che il loro amico era rimasto folgorato in casa. Alla fine hanno dovuto ammettere che l’incidente era accaduto durante un tentativo di furto e hanno riferito della presenza di un quinto complice, l’autista. I quattro rumeni sono stati denunciati in stato di libertà per tentato furto aggravato.