Venerdì 7 febbraio la Polizia ha passato al setaccio le vie del centro cittadino e delle zone periferiche di Ragusa ritenute più a rischio. Non è stata risparmiata nemmeno la zona industriale, in particolare, nelle immediate vicinanze di locali o aziende di particolari entità che di recente erano stati presi di mira. Il servizio straordinario di controllo del territorio si è concluso a tarda sera nelle vie del centro storico ove è stato condotto un vero e proprio screening di locali, abitazioni, e cittadini. Sono state messe in campo 12 pattuglie e impiegati 26 operatori della Polizia di Stato. Sono state 126 le persone identificate e 57 i veicoli controllati, 11 i verbali per violazioni al Codice della Strada contestati, 3 i sequestri amministrativi effettuati, 2 i provvedimenti di rintraccio eseguiti, una la perquisizione domiciliare e tre le perquisizioni veicolari effettuate, 13 arrestati domiciliari controllati. Durante i controlli un ghanese di 36 anni è stato denunciato per il reato di violenza privata per avere costretto alcune dipendenti di uno S.P.R.A.R., sito nella zona alta di Ragusa, a rimanere all’interno dell’ufficio come rimostranza per il mancato pagamento, da parte dell’Ente, di una esosa bolletta relativa all’utenza di luce dell’abitazione ove lo stesso risiede insieme ad altri 3 connazionali. Analogo deferimento alla locale Autorità Giudiziaria per una trentasettenne ragusana, pregiudicata, per avere violato il provvedimento di allontanamento del figlio di 9 anni affidato dal Tribunale per i Minorenni di Catania ad una locale comunità-alloggio: contravvenendo alle disposizioni contenute nell’ordinanza di affidamento la donna – cui era consentito il solo diritto di visita per pochi minuti al giorno – prelevava il bambino per condurlo temporaneamente con se. Solo l’intervento tempestivo e l’opera di convincimento svolta dai poliziotti riconduceva alla ragione la mamma che ha rinunciato ai suoi propositi.
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