Nel mirino delle fiamme gialle la ditta Busso e i livelli di raccolta differenziata nel comune capoluogo. E proprio in queste ore i lavoratori della Busso, che ha l’appalto della raccolta dei rifiuti, protestano a palazzo di città per non avere ancora ricevuto lo stipendio di gennaio. Le due cose sono però collegate. Il “ritardo”, infatti, a questo punto, pare sia motivato dalla necessità della giunta Piccitto di fare i conti reali sulla differenziata. L’appalto infatti impone il 27 per cento (quota bassissima), ma i resoconti ufficiali sembra non oltrepassino il 17. Più volte sotto l’amministrazione Dipasquale, Legambiente aveva denunciato lo scarto tra capitolato e servizio effettivo, richiedendo all’allora sindaco che venisse intrapresa la via delle sanzioni alla ditta. Ora la Procura, non si sa in riferimento a quale denuncia, ha ordinato alla Finanza gli accertamenti. Lunedì mattina le fiamme gialle si sono presentate nella sede dell’Ato per richiedere gli atti. Nei giorni scorsi erano stati “visitati” sia gli uffici dell’assessorato all’Ecologia del Comune sia la sede della ditta. Nonostante, quindi, i ritardi nel pagamento delle fatture di gennaio, dovuti appunti alla necessità di svolgere gli accertamenti, gli stipendi verranno corrisposti in questi giorni. Lunedì pomeriggio i netturbini in massa si erano recati in Comune per rivendicare lo stipendio di gennaio. Momenti convulsi, ma alla fine è stato chiarito il “giallo”. Nessuna intenzione del Comune di non pagare la ditta “Busso”. Il 7 febbraio il Comune aveva già inviato una nota alla ditta comunicando che martedì 11 febbraio, dopo gli accertamenti, avrebbe saldato le fatture. “Lo scrivente – si legge nella nota a firma di Giulio Lettica, dirigente comunale e direttore esecutivo del contratto con la Busso – sta effettuando dei controlli in relazione alle penali da applicare sul canone del mese di gennaio 2014. Tali controlli verranno ultimati lunedì 10 febbraio, pertanto martedì 11 si potrà procedere alla liquidazione delle fatture, ovviamente al netto delle eventuali penali applicate”. Per contratto, in ogni caso, l’azienda è tenuta a corrispondere fino a tre mensilità in eventuale assenza di trasferimenti comunali.