Creare un osservatorio locale per rilevare le esigenze del locale mercato del lavoro. E’ la proposta lanciata dal segretario dell’Ust Cisl Ragusa, Enzo Romeo, dopo aver partecipato al convegno dell’Ufficio provinciale del lavoro che ha permesso di analizzare con attenzione lo stato di salute della crisi dello sviluppo nell’area iblea. “Il problema principale – chiarisce Romeo – è che, il più delle volte, dalle nostre parti, domanda e offerta di lavoro non riescono ad incontrarsi. Eppure le riforme ci sono. Dall’apprendistato (addirittura tre livelli, da quello professionalizzante sino all’alta specializzazione, passando per l’obbligo formativo) ai tirocini formativi, evitando, però, che questi ultimi strumenti siano utilizzati in maniera perpetua per fare risparmiare costi ai datori di lavoro in danno a chi è alla ricerca di occupazione. Il mercato del lavoro, in provincia di Ragusa, ha bisogno di professionalità che non sempre si trovano. D’altro canto, espelle lavoratori in possesso proprio di determinate professionalità che con difficoltà – spiega Romeo – sono ricollocati. Da qui nasce l’esigenza di convertire questo percorso. Fare in modo, cioè, che in azienda possa registrarsi una formazione continua, legata alle nascenti esigenze, e che la stessa attività di formazione possa essere applicata nei confronti di chi è espulso dal mercato del lavoro e non può più essere utilizzato sul territorio. L’unica soluzione, quindi, è l’alleanza tra parti sociali ed istituzioni”. Romeo propone la creazione di una partnership duratura per una governance locale.