Due dei cinque ladri che gli agenti del commissariato di Comiso hanno ammanettato sabato notte erano venuti appositamente dalla Romania per “lavorare” nelle bande specializzate in furti di rame. Una triste fama, quella dell’ex Base Nato, di essere un posto facilmente depredabile, che si è diffusa oltre confine. Ne hanno avuto prova i poliziotti che hanno colto in flagranza di reato i cittadini rumeni George Alexandru Tudoran, 24 anni, Stefan Apostol, 34 anni, Sorin Ionescu, 32 anni, Florin Ionescu, 27 anni e Nicolaie Manolahe, 34 anni. La banda aveva creato un foro nella recinzione metallica per entrare all’interno dell’ex sito militare e aveva rubato un quantitativo di tubi in rame del peso complessivo di 90 chilogrammi, già tagliati in pezzi da 1 e 1,5 metri, oltre a cinque sacchi di iuta con all’interno manufatti in bronzo per un peso complessivo di 110 chilogrammi. Dopo il furto avevano tranquillamente mangiato e bevuto birra in una delle casette situate nella zona adibita a camerata e, addirittura, avevano dormito nei letti, probabilmente alternandosi nell’esecuzione del reato, tant’è che la Polizia dopo averli arrestati ha trovato una casetta in disordine, con i resti del cibo e delle birre ancora sul posto. Il rame viene pagato a 7-8 euro al chilo. I rumeni, soprattutto, sono diventati specialisti in questo tipo di furto.
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