La Socrem, società di cremazione, è attiva in provincia da quasi undici anni. Oggi conta oltre cento iscritti, ma i contatti e le richieste di informazioni sono in aumento. Cresce, dunque, la volontà di scegliere una soluzione alternativa all’inumazione, che risolverebbe anche il costante problema della carenza di spazi nei cimiteri. Rimane, però, il problema del trasporto fino alla struttura più vicina. C’è quella di Palermo, che però spesso è chiusa per problemi tecnici. Si è costretti ad arrivare fino a Bari o a Salerno, anche se a Messina è ormai operativo un nuovo forno. A Ragusa le richieste di realizzazione di un forno crematorio sono state numerose negli anni, ma senza esito. Anche se di recente era stato approvato il nuovo regolamento comunale che consente la cremazione. L’Amministrazione comunale intende, adesso, realizzare presso il Cimitero di Ibla un Tempio crematorio. A darne comunicazione una nota di Palazzo dell’Aquila che spiega: “E’ stato affidato l’incarico di elaborare a due tecnici dell’Ente, l’ingegnere Giorgio Pluchino ed il geometra Emanuele Russo, un progetto preliminare dell’opera”. Tornando all’attività posta in essere dalla Società di cremazione, i contatti e le richieste di informazioni sono numerosi. Tuttavia rimangono le difficoltà logistiche, legate soprattutto alla scarsa conoscenza della normativa dei soggetti che, a vario titolo, intervengono in questi casi. Occorre una bara adatta, senza zinco. Attualmente la tariffa massima prevista per la cremazione è di 600 euro, ai quali vanno aggiunti i costi di trasporto della salma fino al tempio crematorio più vicino. I costi complessivi del funerale, tuttavia, si abbassano in quanto non occorre l’acquisto di un loculo o di un mausoleo. La cremazione è ritenuta una pratica igienica ed ecologica che permette di ridurre considerevolmente gli spazi e i costi destinati ai defunti.
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