“Sul futuro dei Liberi Consorzi di Comuni, per quel che attiene Ragusa, sono convinto che si debba guardare ad esperienze già consolidate e provate”. Lo ha dichiarato il senatore di Forza Italia Giovanni Mauro durante il Consiglio comunale aperto svoltosi lunedì al Comune di Ragusa, con all’ordine del giorno la nuova legge regionale che trasforma gli enti Provincia in Liberi Consorzi di Comuni. “Mentre ad una decina di chilometri da quest’aula – ha detto Mauro – il sindaco di Modica tiene un incontro per la creazione di un Consorzio che intende smembrare l’omogeneità territoriale ragusana e siracusana, noi dovremmo pensare ad allargare i nostri confini prendendo ad esempio il lavoro svolto con un altro tipo di “consorzio”, quello fatto per dare vita al Distretto turistico degli Iblei”. Tecnicamente – ha spiegato Mauro – il Distretto turistico è già un Consorzio di Comuni e al momento della sua costituzione è stato capace di attrarre a sé altri sette comuni, tre dalla provincia di Siracusa (Portopalo, Rosolini, Pachino) e quattro da quella di Catania (Mazzarrone, Vizzini, Licodia Eubea e Grammichele). “Nonostante l’impalcatura burocratica che serve a dar seguito ai progetti dei Distretti sia abbastanza complessa, quello di Ragusa – dice Giovanni Mauro – sembra essere tra i più produttivi di Sicilia, potendo già contare su promesse di finanziamenti europei in suo favore che ammontano complessivamente ad un milione e mezzo di euro. Poiché l’unica vera ragion d’essere dei nuovi Consorzi risiede proprio nella possibilità di attingere ai fondi della Comunità Europea – ha proseguito il senatore di Forza Italia – – bisognerà prevedere la presenza di dirigenti e tecnici specializzati in progettazione comunitaria. Si dovrà quindi offrire agli stessi Comuni che hanno aderito al distretto turistico la possibilità di entrare a far parte del Libero Consorzio che nascerà proprio dalla ormai defunta Provincia di Ragusa”. Mauro ha poi detto: “E’ terribile pensare che qualcuno sia convinto che questa nuova legge sia “in prova”. Non possono esistere gli “attimini istituzionali”, non si può provare sulla pelle dei cittadini. Eppure, dato che ormai la cosiddetta Legge Giletti è stata approvata, dobbiamo pensare al miglior futuro possibile e sono convinto che replicare nel nuovo Consorzio dei Comuni l’esperienza del Distretto turistico degli Iblei possa essere la migliore soluzione di efficienza da portare avanti”.