Non si può fare attività fisica, di qualsiasi tipo essa sia, senza prescindere dalla piena conoscenza del proprio corpo. E a maggior ragione se questo tipo di attività ha a che vedere con gli sport di contatto che, come il judo, prevedono la misurazione delle capacità atletiche, e non solo, tra due contendenti. Il maestro judo della Basaki, Salvo Baglieri, e gli altri istruttori della scuola nelle ultime settimane hanno avuto modo di illustrare la propria visione dell’agonismo sportivo agli studenti delle scuole elementari, medie e superiori della città. Un percorso resosi possibile grazie alla collaborazione dei dirigenti scolastici e dei docenti di educazione fisica, che hanno visto nel progetto l’opportunità di ampliare le conoscenze dei propri allievi. “Quelle che noi abbiamo spiegato – dice il maestro Baglieri – non sono soltanto le tecniche del judo; abbiamo cercato di spaziare nella psicologia di fondo delle arti marziali e di una disciplina che può accompagnare il giovane nella sua crescita, in uno dei periodi, quello scolastico, soprattutto nel caso delle superiori, tra i più delicati della sua esistenza. La nostra disciplina, da questo punto di vista, può trasformarsi in una sorta di palestra di vita proprio perché si basa sul massimo rispetto dell’avversario e sulla lealtà”. Dirigenti scolastici e docenti, prima che il percorso prendesse il via, avevano manifestato qualche ritrosia ad accogliere una iniziativa del genere, timorosi del fatto che i piccoli, ma anche gli adolescenti potessero, piuttosto, essere istigati alla violenza. Ma l’insegnamento del judo è rifuggire la violenza attraverso l’adozione di tecniche speciali che possono bloccare il potenziale aggressore. Degli stage gratuiti sono stati offerti agli studenti. Per ulteriori informazioni www.basaki.it