I militari della Stazione Carabinieri di Marina di Ragusa hanno arrestato un settantenne mazzarinese d’origine triestina per aver fornito false generalità. L’uomo è accusato anche di altri reati. Un’autopattuglia della stazione carabinieri di Marina di Ragusa, impegnata in un posto di controllo sul lungomare nei pressi del porto turistico, ha notato un Suv grigio metal con una strana targa, simile a una targa estone. Imposta la paletta, i militari hanno fatto fermare il veicolo. L’auto riportava sulle fiancate le bandiere della Germania e delle scritte relative a un istituto oceanografico. A bordo un uomo in uniforme con sulle spalline i gradi da Ammiraglio. Il capo servizio gli richiede – in italiano – la patente e la carta di circolazione. Inizialmente l’uomo afferma di non capire bene e di parlare poco l’italiano. Esibisce comunque i documenti richiesti che a prima vista ai militari appaiono poco credibili e decidono quindi di approfondire. Ne esce una singolare storia di una probabile truffa tentate. Il sedicente alto ufficiale germanico, capo della flotta oceanografica di stanza in Sicilia, si stava recando al porto turistico di Marina di Ragusa per saldare il conto dell’ormeggio di un veliero germanico oceanografico battente però bandiera maltese. L’uomo, Giovanni Rapotez, 70enne d’origini triestine, titolare di un documento d’identità farlocco in cui era presentato come Admiral Johannes Rapotez, è stato arrestato per false attestazioni sulla propria identità e sulle proprie qualità personali. È altresì indagato per i reati di falsità materiale commessa da privato, uso di atto falso e usurpazione di titoli o di onori. Il veicolo, privo di copertura assicurativa e con carta di circolazione “di fantasia” è stato sottoposto a sequestro unitamente alla pseudo tessera militare e ad altra documentazione, carta intestata, lettere e timbri, di cui uno a secco, rinvenuti presso l’abitazione dell’uomo a Mazzarino, dove è stato poi posto agli arresti domiciliari. Il 70enne era già noto alle cronache poiché alcuni anni or sono, nel corso di una visita ufficiale di un Ammiraglio Ispettore delle Capitanerie di Porto a Mazara del Vallo, s’era presentato spontaneamente e avrebbe anche chiesto i previsti onori militari al picchetto presente. L’intervento dei carabinieri di Mazara aveva risolto la situazione. Ancora da accertare con precisione l’origine del veliero, originariamente immatricolato alla Capitaneria di Civitavecchia e poi depennato e iscritto a Malta: risulta oggi depennato pure dai maltesi e quindi di fatto non iscritto in alcun registro. Sono pertanto in corso ulteriori accertamenti dei Carabinieri di Marina di Ragusa sull’imbarcazione.