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02/04/2014 -

Cronaca/

DROGA DALL’ALBANIA A COMISO, ARRESTATE VENTUNO PERSONE

volante polizia newSono state eseguite in queste ore dalla Polizia di Stato le ordinanze di applicazione della misura cautelare in carcere, emesse dal Gip presso il Tribunale di Catania, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Catania, nei confronti di 21 soggetti, ritenuti inseriti, a vario titolo, in un’articolata organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina e marijuana. L’associazione, composta sia da cittadini italiani che da albanesi, importava dall’Albania ingenti quantitativi di sostanza stupefacente, per poi rivenderli, al dettaglio, nella provincia di Ragusa. In particolare, l’organizzazione aveva la propria base logistica a Comiso, ma operava anche nei comuni di Scicli e Santa Croce Camerina. Tra i membri dell’associazione, vi sono diversi soggetti, dediti alla pastorizia, che utilizzavano espressioni in codice nelle conversazioni. In particolare, la parola “agnello” corrispondeva ad un chilogrammo di sostanza stupefacente. Le indagini, avviate dalla Procura della Repubblica di Ragusa e successivamente coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, sono state condotte dalla Squadra Mobile di Ragusa con la collaborazione del Commissariato di Polizia di Comiso. Il periodo delle indagini va dal giugno 2011 al luglio 2012. Le intercettazioni sia telefoniche che ambientali e i servizi di video ripresa hanno consentito di ricostruire l’organigramma dell’organizzazione, composta non solo da uomini ma anche da due donne (mogli di due degli indagati), nonché il modus operandi. Il gruppo si riforniva di droga in Albania e poi, disponendo di una vasta rete di rivenditori al dettaglio, la immetteva sul mercato della provincia iblea. Le modalità dello spaccio prevedevano la consegna, in piccole dosi, ai “clienti” direttamente presso le loro abitazioni o il ritiro della sostanza presso le abitazioni di alcuni degli indagati. Addette, in questo caso, alla consegna, erano proprio le due donne che simulavano di consegnare ai clienti delle buste della spesa, che invece contenevano marijuana. Le indagini hanno anche fatto emergere singolari espedienti per eludere i controlli della Polizia: infatti, in alcuni casi, le partite di droga, provenienti dall’Albania, sono state nascoste all’interno di veicoli, che erano stati appositamente danneggiati dai componenti del gruppo e trasportati, tramite carro attrezzi, nei luoghi dove veniva conservata la droga.Nel corso delle indagini la Polizia di Stato, in particolare nel 2011, ha sequestrato oltre 130 chili di marijuana. Lo stupefacente sequestrato era confezionato in involucri di plastica del peso di un chilo ciascuno e nascosto sottoterra nell’azienda vivaistica di proprietà di uno degli arrestati. Due destinatari dei provvedimenti di custodia sono ancora ricercati.

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