“E’ dall’inizio di gennaio, da quando cioè il Comune è rientrato nel patto di stabilità, che attendiamo interventi strutturali e pianificazioni di ampio respiro a sostegno degli indigenti, di chi ha più bisogno. E, invece, fino a ieri, ancora niente. Prova ne sia la manifestazione che è stata inscenata sin dentro palazzo dell’Aquila. Ma l’Amministrazione Piccitto che cosa sta aspettando?”. Lo chiedono i consiglieri Pd Mario D’Asta e Giorgio Massari che aggiungono: “Non è possibile che a queste persone sia dato soltanto un sussidio; ci aspettiamo delle azioni coordinate e articolate, che consentano di mettere a frutto l’esborso, in termini di tasse, che i ragusani hanno dovuto subire lo scorso autunno, circa 9 milioni di euro, di cui un milione finalizzato proprio a sostenere le fasce deboli. E non si può più dire che si attende ancora l’attivazione dei cantieri dei servizi da parte della Regione. Quella è una battaglia che, se necessario, condurremo assieme. Ma ora occorre – dicono D’Asta e Massari – pensare ad articolare una serie di iniziative che garantiscano lavoro, meglio se debitamente regolarizzato, nell’ottica della programmazione di un nuovo welfare, anche per permettere il successivo eventuale utilizzo di ammortizzatori sociali, a queste persone a cui non possiamo più consentire che sia sottratta la dignità. L’assessore Brafa ci ha assicurato che, in via transitoria, per il prossimo mese e mezzo, in attesa che possano partire delle iniziative specifiche e che il relativo capitolo sia rimpinguato con le somme dovute, si utilizzeranno circa 70mila euro per erogare, ancora una volta, dei sussidi a sostegno di chi ha bisogno. Ma auspichiamo con forza – scrivono D’Asta e Massari – che questo sia l’ultimo intervento del genere e che finalmente possa essere data a queste persone l’opportunità di vivere in maniera dignitosa”. Sempre Massari e D’Asta parlano poi di alcune anomalie relative al funzionamento del punto spesa solidale attivato dal Comune: “Chiediamo all’Amministrazione di porre in essere meccanismi di controllo sulla qualità del cibo e invitiamo quindi la stessa a verificare quali siano le procedure per evitare che si abbia a che fare con problemi del genere”.