Ha un nome l’eritreo di 25 anni morto durante il viaggio della speranza per le ferite riportate in Libia dove, al momento dell’imbarco sul gommone, sarebbe stato picchiato da trafficanti di vite umane e poi calpestato dalla ressa. La giovane vittima è stata identificata. Il riconoscimento è stato fatto da un suo compagno: erano partiti dallo stesso villaggio e si erano ritrovati in Libia. Poi al momento della partenza erano stati fatti salire su due gommoni diversi che sono stati poi soccorsi dalla nave Scirocco, che due giorni fa li ha portati a Pozzallo, nel Ragusano. Una volta a bordo dell’imbarcazione della marina militare italiana il migrante ha saputo della morte di un eritreo e ha voluto vedere la vittima, e lo ha riconosciuto. La sua deposizione è stata raccolta dalla polizia di Stato, che avrebbe già fatto avvisare i familiari della vittima. Intanto la squadra mobile di Ragusa ha fermato altri due scafisti, originari del Gambia, che sono accusati di essere stati alla guida del gommone con 110 migranti, quello dove si trovava l’eritreo che è sopravvissuto. Il reato contestato è di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
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