Continuano le indagini sullo sbarco di 102 migranti avvenuto domenica sera alle 23 al porto di Pozzallo. Da un video si è appreso che durante le fasi di trasbordo, dal gommone alla petroliera, vi è stato un incidente che ha fatto cadere tutti in acqua: 2 i dispersi e 3 giovani (in corso d’identificazione) deceduti per annegamento. In queste ore si sta procedendo a trasferire in altri centri centinaia di immigrati sbarcati domenica; in 220 attendono di scendere da un’altra nave che si trova già in porto. La Polizia ha fermato l’egiziano Mohamed Yousef Abd Lwahid Suma Hazim. Anche in questo tragico viaggio l’organizzazione e l’imbarco sono avvenuti in Libia, i migranti erano quasi tutti Eritrei. L’egiziano ha confessato. I migranti hanno raccontato di violenze durante la permanenza nei centri di reclutamento in Libia. Un migrante eritreo: “I libici ci picchiavano gratuitamente o solo perché qualcuno di noi preso dalla fame e dalla sete chiedeva loro una quantità più consistente di cibo ed acqua rispetto a quell’esigua, costituita solo da pane, formaggini e acqua dal sapore salmastro, che ci venivano distribuiti una sola volta al giorno. I servizi igienici erano insufficienti, i libici erano armati di pistole e fucili mitragliatori. Di notte udivo dei colpi ravvicinati di armi da fuoco ed ho sempre pensato che a sparare erano i soggetti che ci vigilavano, forse solo per divertimento o per passare il tempo. Prima della partenza, i libici hanno ricevuto da noi le somme pattuite ed io ho pagato 1750 dollari”. La Polizia ha quantificato il costo del viaggio: 560.000 dollari andati quasi tutti agli organizzatori ed una piccola parte allo scafista. I voli charter per trasferire i migranti in altri centri del nord Italia sono continui.
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