E’ successo nel pomeriggio di martedì, intorno alle ore 17.00, quando una donna di origini polacche, K. I. di 53 anni, si presentava in Questura col viso gonfio e tumefatto, dichiarando di essere sfuggita al suo aggressore e chiedendo aiuto. Da tre anni la donna conviveva infatti con R. L., 47enne ragusano, che la ospitava in casa propria mentre lei prestava assistenza alla madre di lui. Da lì una sorta di relazione amorosa fatta di alti e bassi: vessazioni, liti per motivi di gelosia, ingiurie per futili motivi e abuso di alcol erano i tratti caratteristici del rapporto tra i due. L’ennesima lite esplosa subito dopo l’ora di pranzo e poi le botte: stavolta però la donna polacca riusciva a fuggire dall’abitazione di via Sant’Alberto, a Ragusa, ed a correre a piedi fino agli Uffici della Questura. La vittima è stata trasportata al Pronto Soccorso mentre una pattuglia di Volante si è recata a casa dell’uomo che , imperturbabile, stava facendo dei lavoretti nell’abitazione. Per la badante 30 i giorni di prognosi per infrazione dell’omero destro ed escoriazioni varie. La poveretta ha raccontato che da tre anni subiva maltrattamenti e percosse, ma mai, per paura, si era rivolta alla Polizia. A dire della donna, anche la madre anziana del suo persecutore assisteva alle scenate e alle violente liti, contro le quali tuttavia non aveva mai reagito per timore di eventuali reazioni del figlio anche nei suoi riguardi. L’uomo – che annovera precedenti penali e di polizia per tentato omicidio doloso, lesioni personali, oltraggio a pubblico ufficiale, violenza privata e guida in stato di ebbrezza – è stato denunciato in stato di libertà per maltrattamenti verso i familiari/conviventi. La donna invece ha raccolto le sue cose assistita dai poliziotti e si è rifugiata a casa di un’amica.
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