La Polizia Giudiziaria ascoltando i superstiti giunti insieme ai 45 cadaveri, ha eseguito il fermo di altri 2 membri dell’equipaggio. Il video girato da un giovane siriano è stato fondamentale per le indagini. Queste alcune testimonianze dei superstiti: “Un peschereccio ci voleva soccorrere perché aveva visto che eravamo troppi ma il comandante ha detto di no, avrebbero perso i soldi, così ha cambiato rotta ed è andato via” – “gli dicevamo che serviva acqua e cibo per i nostri compagni di viaggio che erano nella stiva, ma l’equipaggio si è chiuso nella cabina mangiando e bevendo; noi non avevamo nulla da dare” – “sono salito tra gli ultimi a bordo ed avendo visto che eravamo in centinaia ho chiesto ad un libico se erano sicuri di farci partire così; mi ha risposto che l’equipaggio aveva preso 15.000 dollari e che ci avrebbero portati in Italia senza problemi” – “noi siriani avevamo il giubbotto salvagente perché lo paghiamo prima di salire a bordo, gli altri non hanno denaro sufficiente”- “mi sono accorto che c’era un compagno di viaggio morto la mattina dopo della partenza, lo hanno tirato su dalla stiva; una volta sopra hanno provato a rianimarlo ma non c’è stato nulla da fare quindi lo hanno messo giù; non sapevo ci fossero tutti questi morti”. Sono ancora in corso le attività di ispezione cadaverica e fotosegnalamento della Polizia Scientifica. Al termine verrà fatto il riconoscimento delle salme da parte di amici e parenti superstiti che si trovano a Pozzallo. La Polizia Giudiziaria ha eseguito il fermo di altri due scafisti senegalesi. I fermati, unitamente due scafisti già tratti in arresto andranno davanti al G.I.P. di Ragusa venerdì mattina per la convalida del fermo. I migranti di questo tragico sbarco sono originari della Siria, Ciad, Mali, Gambia, Senegal, Nigeria, e Pakistan.