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05/07/2014 -

Politica/

DIECI DIRIGENTI DEL PD PRENDONO LE DISTANZE DAL SEGRETARIO PROVINCIALE GIOVANNI DENARO

pdRiceviamo e pubblichiamo: “Si è consumato l’ennesimo atto di prevaricazione e preoccupante segnale di spregio verso le regole da parte del segretario provinciale Giovanni Denaro e di chi lo spalleggia in operazioni di pirateria politica. Quanto accaduto ieri, a Comiso, in occasione della assemblea provinciale del Partito Democratico, ha dell’incredibile: nonostante la mancata convocazione di quasi un centinaio di componenti – su un totale di 271 – e le ripetute richieste di rinvio da parte di chi scrive, nonché la mancanza di numero legale all’inizio dei lavori (presenti 102 componenti su 271), Denaro ha ritenuto di dovere dare seguito agli ordini del giorno votando tesoriere e presidente. Risulta evidente la violazione delle regole democratiche e statutarie del partito; in conseguenza di ciò, i sotto elencati dirigenti, componenti dell’assemblea e iscritti, nel confermare la volontà di agire nelle opportune sedi di garanzia e controllo del partito, intendono portare alla luce in sede pubblica tali comportamenti, peraltro ultimi di una modalità di gestione portata avanti da diversi mesi all’interno del Pd provinciale, per prenderne le distanze e stigmatizzare comportamenti e stili politici che non appartengono alla corretta gestione del partito e all’impronta riformista e moralizzatrice che il nuovo corso della segreteria nazionale di Matteo Renzi intende dare. Non riconosciamo le due figure neoelette di tesoriere del Partito Democratico provinciale e presidente dell’assemblea provinciale del partito, scelta legata non alle persone ma obbligata a causa dei metodi seguiti per l’elezione. Di conseguenza non riconosciamo Giovanni Denaro come segretario provinciale del Partito Democratico, in quanto non adatto a garantire il rispetto delle regole e il funzionamento corretto degli organismi. Politicamente va segnalato come per la terza volta, in tre diverse assemblee, Denaro non ha raggiunto la maggioranza. Mentre nelle prime due si è limitato a sciogliere l’organismo assembleare (addirittura abbandonandolo di punto in bianco la seconda volta, senza preavviso, mentre noi avremmo potuto votare gli organismi così come ha fatto lui ieri), nella terza, pur consapevole di non avere numeri sufficienti a proseguire, ha illegittimamente continuato i lavori. Terremo una conferenza stampa, la settimana prossima, per comunicare come intendiamo continuare la nostra attività politica all’interno del Pd provinciale al servizio del territorio e dei nostri elettori”. Firmato: Giuseppe Calabrese,  Mario D’Asta, Giovanni Lauretta, Tony Francone, Giovanni Spadaro, Armando Cannata, Gianni Stornello, Sergio Failla, Pino Amato, Carmelo Ferraro.

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