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13/12/2011 -

Società/

Cgil, Cisl e Uil contro la manovra

Un incontro ricco di spunti e di riflessioni quello che i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil (Giovanni Avola, Enzo Romeo e Giorgio Bandiera), accompagnati da tre dirigenti sindacali, hanno avuto con il vice Prefetto di Ragusa, dr.ssa Maria Rita Cocciufa, mentre all’esterno un partecipato presidio, promosso dalle tre confederazioni sindacali, manifestava contro le decisioni assunte con la manovra economica finanziaria del Governo Monti. Dirigenti sindacali, iscritti e simpatizzanti si sono dati appuntamento alle 12 di lunedì (lo sciopero è stato proclamato per tre ore) sotto il palazzo del Governo per esprimere il disappunto contro le decisioni assunte dal governo. La piattaforma vertenziale è chiara: “La manovra non risponde ai criteri di rigore, equità e crescita, come è stato enunciato – commentano i tre segretari generali confederali ragusani – perché a pagare sono sempre i lavoratori e i ceti medi su cui ricade pesantemente il blocco della rivalutazione delle pensioni, l’aumento della tassazione della prima casa, l’aumento dell’addizionale regionale Irpef, dell’Iva e delle accise sui carburanti. Dall’altro si registra l’assenza di un intervento fiscale a favore dei redditi dei lavoratori, dei pensionati e delle famiglie che rischia di accentuare la recessione”. La proposta è univoca per superare l’impasse: necessario tassare i grandi patrimoni mobiliari ed immobiliari, aumentare la lotta all’evasione fiscale e al sommerso ripristinando le norme antievasione ed antielusione abolite nel 2008. E’ stato anche sottolineato dai sindacati come il tasso di prelievo dell’1,5% sui capitali scudati è esiguo; l’Imu non è equa in quanto non prevede fasce di quota esente sulla prima casa ad esempio da 200 a 500 euro. “Esistono solo misure per sostenere imprese e banche. Sarebbe, invece, necessario – dicono ancora i vertici dei sindacati – porre in essere gli sgravi fiscali per l’occupazione giovanile e femminile; deducibilità integrale Irap per la parte che grava sul costo del lavoro dipendente e assimilato”. Forte poi la denuncia contro il diniego opposto dai parlamentari alla riduzione del costo della politica.

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