Lo scandaloso tentativo di privatizzazione della spiaggia di Randello, una delle poche ancora naturali nell’areale ibleo, potrebbe avere risvolti giudiziari. Legambiente Ragusa ha infatti presentato un dettagliato esposto alla Procura della Repubblica di Ragusa, basandosi su quanto finora emerso dai documenti visionati dall’Associazione, sulle disposizioni delle normative vigenti e sul Piano paesaggistico. Questa la ricostruzione fatta da Legambiente a proposito dei lavori effttuatid al Donnafigata Resort. Ad aprile l’Ufficio Sviluppo del Territorio di Ragusa ha espresso parere favorevole alla realizzazione delle opere, così come ha fatto la Soprintendenza ai Beni culturali e Ambientali di Ragusa con nota del 13/3/2014. Ma fra le opere autorizzate ci sono due strutture in legno con bagni e fossa Imhoff, docce, una tettoia ed una passerella di accesso alla spiaggia che sono da considerare nuove costruzioni con la conseguente necessità di richiesta del rilascio da parte del comune di Ragusa di concessione edilizia, al momento non rilasciata. Inoltre la realizzazione di nuove costruzioni non è consentita nelle aree boschive di Randello e Grassullo Inoltre, così come specificato dal Piano di Gestione approvato e già attivo, iniziative quali la realizzazione di stabilimenti balneari non risultano possibili all’interno del SIC Punta Braccetto- C/da Cammarana”, area in cui ricadono le opere previste. Infine nel verbale del 28/05/2014 di consegna di terreno demaniale da parte dell’Ufficio Sviluppo del Territorio di Ragusa alla società Donnafugata Golf Resort, si afferma che la ditta può procedere alla realizzazione delle opere previste nel progetto di fruizione in quanto fornita di tutte le autorizzazioni e nullaosta previsti dalla normativa vigente. Ma fra le autorizzazioni previste c’è la concessione edilizia e questa non risulta sia stata rilasciata dal Comune di Ragusa. Per l’Associazione ambientalista quindi vi era materiale documentario a sufficienza per segnalare i fatti alla Procura di Ragusa affinchè possa verificare se nelle procedure di rilascio dei pareri da parte della Soprintendenza di Ragusa e dell’Ufficio Sviluppo del Territorio di Ragusa si ravvisino violazioni di legge.
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