Una vera e propria gara di solidarietà quella che, da ieri, si è attivata spontaneamente, presso l’ospedale di Ragusa. Non solo il reparto di Neonatologia, ma anche altri reparti l’associazione di volontariato, l’Avo, il personale aziendale, tutti a fare la fila per dare un aiuto concreto alla piccola Nura, adesso protetta e assistita nel sua termoculla, e alla sua giovane mamma, arrivata in reparto, scalza, assetata ed affamata; prostrata da un viaggio durato quattro giorni nelle condizioni climatiche di caldo soffocante. Adesso la mamma è ospite del reparto di Ostetricia. “Stanno bene – rassicura il dott. Francesco Spata – mamma e figlia, sono arrivate in discrete condizioni, considerata la circostanza. Un viaggio durato quattro giorni, un giorno per raggiungere, dalla Siria, la Libia, poi altri tre giorni per arrivare al le nostre coste. Una storia bellissima quella di questa madre, attaccata alla vita e alla sua creatura che ha allattato per quattro giorni pur di darle una nuova esistenza. Hanno subito una condizione di estremo disagio, ma ce l’hanno fatta”. “Stiamo monitorando la situazione – interviene il direttore generale, dott. Aricò – sono informato continuamente sull’andamento delle condizioni della giovane madre e della piccola Nura. Il dott. Giuseppe Cappello, direttore sanitario del presidio ospedaliero, si è immediatamente attivato per rintracciare il padre della bambina che ha viaggiato con loro. Abbiamo messo in moto la rete dell’accoglienza e grazie a questa siamo riusciti a rintracciare il papà della bambina, al momento ospite presso il Centro di prima Accoglienza di Comiso. Il giovane è già in viaggio, accompagnato da un operatore del centro, per essere trasferito ed ospitato, presso la foresteria del presidio di Ragusa messa a disposizione dalla direzione sanitaria dell’Ospedale. L’allattamento al seno ha salvato questa bambina, perché le ha dato oltre ai liquidi anche l’amore e la sicurezza di cui ha bisogno, per vivere”.
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