Una pattuglia della compagnia carabinieri di Ragusa è intervenuta in contrada Cimillà in quanto un residente aveva chiamato il 112 dopo aver notato per terra, lungo la strada, una pistola. I militari tempestivamente intervenuti hanno immediatamente provveduto a mettere l’arma in sicurezza e ovviamente, sebbene non vi fosse alcun tappo rosso, si sono accorti, dalla foggia delle cartucce, che si trattava di una pistola così detta scacciacani. Un’arma che pur riproducendo perfettamente colore, forma e peso di una Beretta 92FS – arma in dotazione a tutte le forze di polizia e forze armate in Italia – differisce dall’originale per il diametro della canna, ovvero il calibro, che non permette di sparare proiettili veri con bossoli commerciali. Tali armi però devono obbligatoriamente essere vendute – ed eventualmente portate – con un vistoso tappo rosso sulla canna per distinguerle subito visivamente dalle originali. L’utilizzo di tale “giocattolo” senza tappo rosso in un reato (rapina, minaccia o altro) costituisce secondo il codice penale italiano aggravante del reato commesso, esattamente come se si utilizzasse un’arma vera. La pistola di Cimillà è stata trovata regolarmente inserita in una fondina tipo cosciale di colore nero, come a volerle dare maggiore effetto per farla apparire vera. Aveva in dotazione otto colpi di cui uno in canna. I militari l’hanno portata in caserma e sequestrata. Ora dovranno capire da dove viene la pistola, chi l’ha buttata lì e perché. Forse qualcuno ha visto qualche autopattuglia e ha gettato il tutto dal finestrino? Forse qualcuno stava organizzando una rapina? Peraltro la “scacciacani” è stata rinvenuta a pochissimi metri dall’ingresso di un lussuoso hotel-masseria immerso nel verde della campagna iblea e molto riservato. Forse il destinatario della rapina sarebbe dovuto essere il titolare o qualche ospite della struttura? Certo con i ridotti elementi in possesso sarà difficilissimo per i carabinieri chiarire l’arcano, ma ci stanno provando.
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