La Polizia di Stato – Squadra Mobile – passa alla seconda parte dell’operazione “Campagne Sicure”. A luglio erano già state effettuate diverse perquisizioni che avevano permesso di rinvenire trattori e strumenti di ingente valore utilizzati in agricoltura. Nel proseguo dell’attività sono state effettuate ulteriori perquisizioni negli ultimi 2 giorni. L’attività di Polizia Giudiziaria ha permesso di individuare 5 ricettatori, alcuni dei quali risponderanno anche del reato di riciclaggio. L’attività della Polizia di Stato è partita dalle denunce degli agricoltori ed in considerazione della loro forte preoccupazione per i danni subiti alle attività, gli investigatori della Squadra Mobile previo screening delle aziende agricole, hanno individuato una serie di obiettivi da controllare. I sospetti su alcuni soggetti italiani titolari di aziende agricole diveniva sempre più forte, pertanto a luglio, come in questi due giorni, sono state effettuate 10 perquisizioni nelle campagne di Scicli, Ragusa, Santa Croce Camerina, Comiso e Vittoria. Gli obiettivi controllati hanno dato esito positivo, in pratica è stato appurato che i mezzi agricoli rubati venivano poi venduti con documenti di altri veicoli fuori uso o di proprietà di ignari agricoltori che convocati in Questura dimostravano la loro estraneità ai fatti, quindi le targhe ed i documenti in alcuni casi erano stati del tutto clonati. Al fine di risalire all’identità dei titolari, Ufficiali ed Agenti di Polizia hanno dovuto indagare non poco, partendo anche dai primi proprietari di 40 fa e grazie all’aiuto delle stesse case costruttrici si è riusciti ad individuare le vittime riaffidando loro i mezzi agricoli. Sette i veicoli rinvenuti (5 trattori) e diverso materiale utilizzato per la coltura dei campi, tutto già affidato ai proprietari. L’attività ha permesso di denunciare per ricettazione e riciclaggio 5 soggetti sui quali si continuano a fare ulteriori accertamenti investigativi. Tra i veicoli rivenuti, 2 sono stati rapinati lo scorso anno ad un imprenditore ibleo che era stato messo in ginocchio, poiché non aveva avuto possibilità di comprarne di nuovi e quindi la produzione si era bloccata. Oggi, così come lui stesso ha dichiarato al momento della consegna, potrà lavorare nuovamente. Continuano invece le indagini su coloro che sono stati trovati in possesso dei mezzi rapinati per comprendere se esiste un loro coinvolgimento nelle rapina o se si tratta “solo” riciclatori di mezzi agricoli rubati.
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