L’assessore regionale al Territorio ha firmato il decreto di approvazione dei piani di recupero. Un provvedimento che rappresenta una buona opportunità per movimentare il settore dell’edilizia e dare una boccata di ossigeno all’economia cittadina. “Il sindaco Dipasquale si è immediatamente intestato il merito, sostenendo di avere svolto un ottimo lavoro. Ma l’ottimo lavoro a cui lei fa riferimento – sostiene Italia dei Valori rivolgendosi al sindaco di Ragusa – sarebbe stato tale solo se, sei anni fa, fra i primi atti della sua amministrazione, lei si fosse interessato dei piani di recupero, consentendo ai cittadini proprietari di lotti interclusi di poter costruire la propria casa a tempo debito e a costi sensibilmente molto più contenuti di quelli odierni. Lei invece con la sua ormai nota e consueta “attenzione” verso gli interessi, di imprese private (ricordiamo tutti il volgare sventolio di assegni in Consiglio comunale) ha lavorato con sospetto grande fervore ed interesse, affinchè rapidamente venisse approvata l’edificazione delle aree Peep, di cui Ragusa poteva tranquillamente fare a meno. Lei durante il suo primo mandato, – scrive Italia dei Valori – non ha adottato nè privilegiato alcuna politica di incentivazione per il recupero e il restauro delle unità abitative, tesa alla riqualificazione e alla rivitalizzazione del Centro storico di Ragusa superiore – aggiunge il coordinatore di Italia dei Valori di Ragusa Venerando Cintolo -. Lei, disinteressandosi del Centro storico, ha provocato notevoli danni economici ai cittadini ragusani proprietari di case che oggi vedono il valore dei propri immobili più che dimezzato rispetto a sei anni fa, visto il degrado cui i quartieri sono stati condannati; basta fare un giro nelle stradine di quello che fino a poco tempo fa era il cuore pulsante della città per rendersene conto! Lei, favorendo con sospetta testardaggine l’edificazione delle aree Peep – conclude il coordinatore di Idv, Cintolo – ha svuotato colpevolmente il centro storico di Ragusa superiore della sua Ragusanità. A motivo di ciò, anche i tanti negozi e botteghe artigianali che insistevano nel Centro storico sono stati costretti a chiudere e dismettere la loro attività”.