Recenti studi sullo stato della mobilità a Ragusa confermano quanto è sotto gli occhi di tutti da tempo: la nostra città ha un numero elevato di mezzi privati in circolazione, non dispone di un decente sistema pubblico di trasporto cittadino, è sprovvista di aree di interscambio, ha una bassissima offerta di mezzi. Non a caso quindi la classifica 2014 delle “smart cities” (elaborata da Forum PA) ci relega nelle ultimissime posizioni: come dire che Ragusa, in fatto di mobilità, è tra le città meno “intelligenti” d’Italia. Sulla questione il Movimento Città scrive: “Restiamo piuttosto interdetti nel valutare una recente delibera della Giunta di prossima discussione in Consiglio comunale, con la quale si propone l’adozione del “car sharing” come misura di mobilità alternativa. Fermo restando che il “car sharing” (una forma di noleggio auto per brevi tragitti cittadini) sta riscuotendo un certo successo in grandi città come Milano e Roma, confermando la validità di questa soluzione soprattutto se coordinata con altre misure di mobilità pubblica e sostenibile, esprimiamo una forte perplessità per la sua implementazione a Ragusa. Ciò soprattutto in mancanza di un serio studio della problematica del traffico e del trasporto, pubblico e privato, in città. In recenti incontri al Comune per l’elaborazione del Paes (Piano d’azione per l’energia sostenibile), Movimento Città – si legge nella nota – ha reclamato con forza la necessità di un Piano urbano della mobilità sostenibile, già adottato da molte città italiane. Proporre oggi il “car sharing” a Ragusa, per affrontare e risolvere la delicata situazione della mobilità, equivale un po’al vestirsi partendo dalle scarpe”. Movimento Città pensa invece che la questione prioritaria da affrontare sia un’altra, ovvero il reale ruolo del trasporto pubblico a Ragusa: che cosa si intende fare per potenziare il servizio di bus cittadini? quali soluzioni alternative sono state pensate, sempre in tema di trasporto pubblico? come si pensa di ridurre in modo drastico l’alto tasso di circolazione di mezzi privati, facilitando al tempo stesso gli spostamenti dei cittadini con mezzi pubblici? La risposta – secondo il Movimento Città- non è certo il “car sharing”.
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