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07/11/2014 -

Cultura e Spettacolo/

d’Ares i cruenti riti… funesti ai mortali

10742859_939880686039435_680352446_oUn’ode alla pace nel racconto cruento della guerra. Uno spettacolo in occasione dei cento anni dall’inizio del primo conflitto mondiale, quella carneficina di trincea che non risparmiò uomini, donne e bambini di mezza Europa. Un conflitto spesso dimenticato, che pure rappresenta uno spartiacque nella storia contemporanea. Sotto la sapiente regia di Giorgio Sparacino, che ha scelto anche i testi, al Teatro “Garibaldi” di Modica è andata in scena “d’Ares i cruenti riti… funesti ai mortali”, lettura drammatica di testi di guerra e della tradizione classica. In mattinata per le scuole, in serata per tutti. Il racconto della guerra di Troia, lo strazio di Ecuba e Andromaca, l’uccisione di Astianatte. E ancora il sempre attuale “scontro” tra Antigone e Creonte, portatori di due visioni assai diverse del concetto di giustizia. Gli antichi testi delle Troiane e dell’Antigone abilmente inseriti in un racconto della guerra che passa per le poesie di Ungaretti e Montale, che riporta le parole di Giovanni XXIII, il10748580_939880636039440_269760812_n pontefice che dedicò un’intera enciclica alla pace. C’è anche qualche stralcio del libro di Vincenzo Rabito, “Terra Matta”. Il doloroso racconto di un ragazzo strappato alla famiglia nel giorno di Carnevale e diventato “macellaio di carne umana” tra le trincee del Nord Italia. Quei canali di vomito e morte nei quali tuttavia l’umanità non si è del tutto spenta. Bellissimo il racconto di una vigilia di Natale in guerra, quando – contro l’ordine dei superiori – i soldati delle opposte fazioni intonano canti di Natale: non sparate, noi non spariamo. Tre giorni di silenzio delle armi, accompagnati dai canti della tradizione. Il finale non lascia alcun dubbio: la pace, la giustizia, la fratellanza sono l’unica strada che l’uomo può seguire. Questa produzione del Teatro Utopia è un’occasione di riflessione che viene offerta ai cittadini di ogni età, e sarebbe un peccato se anche altre città non cogliessero questa opportunità. Sul palco Marco Antoci, Pippo Antoci, Federica Bisceglia, Monica Bisceglia, Ornella Cappello, Giorgio Gurrieri, Natalina Lotta, Giorgio Sparacino. L’impianto scenografico è stato curato da Bernd Leuchtenberger, luci e fonica da Davide Criscione.

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