La Polizia di Stato a seguito di delicate indagini ha individuato e denunciato due giovani studentesse ragusane per aver minacciato e procurato lesioni a una coetanea. Sembrava quasi incredibile la storia raccontata dalla vittima agli investigatori della Squadra Mobile, ma i poliziotti sono abituati a non stupirsi mai difronte alle novità e anche questa volta le indagini sono iniziate immediatamente e portate a termine appurando quanto inizialmente appariva inverosimile. Poche settimane fa, una giovane aveva contattato il 113 per richiedere l’intervento di una Volante in quanto era stata minacciata e insultata da due coetanee in Piazza San Giovanni a Ragusa. La Volante appena arrivata in piazza ha ascoltato la vittima e, raccolte le descrizioni, ha ricercato le autrici del fatto, un gruppetto di ragazzine. La Squadra Mobile ha ricostruito i fatti: le “bulle” in rosa avevano accerchiato in 5 o 6 la vittima, colpevole di aver commentato e cliccato qualche “mi piace” in più sulla bacheca di un ragazzo che piaceva a una di loro. Un episodio a cui ne è seguito un altro. Qualche giorno dopo l’hanno cercata e trovata a casa con tanto di insulti e minacce alla madre che cercava di difendere la propria figlia. In famiglia avranno pensato che dopo essere state viste anche dalla madre della piccola vittima, i fatti non si sarebbero più ripetuti e invece così non è stato. Qualche sabato dopo, sempre in centro storico, la giovane studentessa era in compagnia di alcune amiche quando è stata avvicinata da una delle “bulle” che ha chiesto un confronto, subito negato. Non aver obbedito di recarsi al cospetto della più influente delle “bulle” ha scatenato la reazione ancora più grave. Dapprima sguardi di minaccia, poi l’accerchiamento e la sfida fisica. Due ragazze hanno strattonato fino a far cadere a terra la vittima e poi l’hanno trascinata procurandole delle lesioni, il tutto davanti agli occhi di un gruppo di ragazzi rimasti a guardare i pochi secondi di “spettacolo”. Quanto raccolto dagli investigatori della Squadra Mobile è l’epilogo di una triste storia di violenza sulle donne, in questo caso da parte di altre donne anche se molto piccole. A seguito della denuncia, dall’esame dei profili facebook e dei contatti telefonici è stato possibile appurare l’identità delle due ragazze, tanto che sono state subito convocate negli uffici di Polizia per riferire in merito all’accaduto e non hanno negato di aver commesso i fatti loro attribuiti. Adesso dovranno rispondere del reato di minacce, ingiurie e lesioni personali e dovranno prendere parte a un processo come imputate, il tutto per un gesto di violenza ai danni di una coetanea.
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