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21/12/2011 -

Cultura e Spettacolo/Televisione/

IL VINO ED IL MARE AL MUSEO DI RAGUSA

Si è svolto lunedì sera al Museo Archeologico Ibleo di via Natalelli a Ragusa il simposio “Il vino ed il mare”, iniziativa che ha visto la partecipazione anche di alcune aziende vitivinicole ragusane che hanno organizzato la degustazione dei propri vini. Il legame fra archeologia e culto del vino e, quindi, di Dioniso, è stato rimarcato anche dall’allestimento in un settore del museo di uno spazio con protagonisti tre crateri, attualmente custoditi dalla struttura di via Natalelli e caratterizzati da un’iconografia vascolare tipica del culto Dioniso e del vino. Si tratta di due crateri attici a figure rosse di pieno V secolo a.C. ed uno laconico a corpo interamente ricoperto da vernice nera che hanno conquistato la platea (il cratere laconico e uno dei due crateri attici provengono dalla necropoli di Passo Marinaro della colonia greca di Kamarina, mentre un cratere attico a figure rosse è oggi custodito dal museo archeologico dopo il sequestro degli anni ’70 operato dalla Guardia di Finanza). A relazionare è stato il professore Filippo Giudice, docente di Archeologia e Storia dell’Arte Greca all’Università di Catania, il cui intervento è stato intervallato dalla lettura di alcuni brani tratti dai lirici e dagli storici greci, da parte dell’archeologo Saverio Scerra della Soprintendenza dei Beni Culturali di Ragusa. A introdurre la serata è stata la direttrice del museo, Giovanna Susan. “Il vino e il mare” è un continuum della mostra sugli elmi; allora il tema era stato la guerra, oggi il culto di Dioniso. Durante la serata è stato anche presentato un volume a cura dei professori Filippo Giudice e Innocenza Rizzo Giudice, docente di Letteratura Greca all’Università di Catania.

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