Mentre la mamma di Loris ripete di aver portato il bimbo a scuola sabato mattina, proseguono le indagini degli inquirenti per fare luce sulla morte del piccolo di otto anni trovato senza vita in un canalone alla periferia di Santa Croce. Mercoledì pomeriggio la polizia scientifica ha eseguito una serie di rilievi all’interno della casa dei genitori di Loris. Una quindicina di poliziotti e carabinieri si sono presentati nella casa di via Garibaldi per acquisire elementi utili all’indagine. Un controllo accurato al termine del quale hanno portato via alcuni oggetti. Un tablet o un telefonino che Loris usava, per capire se il bambino aveva inviato messaggi a qualcuno o per controllare la cronologia internet. Presi anche diari e quaderni per “ricostruire il profilo psicologico del bambino”. E’ quanto ha detto l’avvocato Francesco Villardita del foto di Caltagirone che assiste la famiglia Stival. L’avvocato è sembrato anche voler far passare un messaggio: “C’è massima solidarietà da parte di tutta la famiglia”, ha detto rispondendo a chi chiedeva se il marito fosse in casa nel momento dei rilievi della scientifica. Ma il nodo rimane sempre quello dei video. Ce ne sarebbe uno che smentirebbe il racconto della donna. Il piccolo sarebbe rientrato a casa. Ai giornalisti l’avvocato della famiglia prova a ripetere: “Voi li avete visti? La signora ha portato il figlio a scuola “la signora ha portato Loris a scuola, e ricordo a tutti – aggiunge – che non è indagata ed è parte lesa in un’inchiesta per omicidio”, ma i dubbi – ovviamente – rimangono. Ed è per questo che le indagini proseguono su ogni aspetto. “Esistono diversi video che sono allo studio. Ci sono 42 telecamere che hanno ripreso 24 ore e sono tutte interessanti e utili” ha fatto sapere giovedì sera in conferenza stampa il procuratore Carmelo Petralia, che ha chiarito come “davanti ad un fatto di inusitata gravità, la risposta dello Stato è stata molto forte”. Allo stato delle indagini sul registro degli indagati, con l’accusa di sequestro di persona e omicidio, rimane comunque il solo nome di Orazio Filone, il cacciatore che sabato pomeriggio ha trovato il corpo di Loris nel fosso a Mulino Vecchio. Un atto dovuto per consentire di fare gli accertamenti irripetibili sulla sua auto e sui suoi vestiti.
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